La violenza non fa distinzioni di classe...

'Tutti i dati di Sportello Donna H 24, osservatorio dell''ospedale Forlanini di Roma (ma la convenzione è scaduta), pubblicati da quotidianosanita.it. [M. Teresa Manuelli]'

La violenza non fa distinzioni di classe...
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14 Gennaio 2012 - 18.58


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Il 58% delle donne vittime di violenza sono italiane e il 40% straniere. La maggioranza ha tra i 19 e 28 anni. I carnefici sono mariti, conviventi, fidanzati. In Italia la violenza intra-familiare verso le donne è un fenomeno che sta assumendo proporzioni allarmanti. E che non ha tempo né confini: colpisce giovani e anziane, italiane e straniere. Madri di famiglia, studentesse e pensionate. Non conosce differenze socio-culturali, vittime e carnefici appartengono a tutte le classi sociali. Sei donne su dieci vittime di violenza arrivano al pronto soccorso con lesioni da codice verde. Il 7% sono classificate come codici gialli e rossi. La stragrande maggioranza sono vittime di violenze ripetute nel tempo.

A fotografare il mondo delle donne violate è il bilancio di due anni di attività condotta da Sportello Donna H 24 situato presso il Pronto Soccorso dell’azienda San Camillo-Forlanini di Roma gestito da Be Free Cooperativa Sociale e finanziato dall’Azienda stessa, ma la cui convenzione è scaduta da ottobre e si è ancora in attesa di un auspicato rinnovo. Lo Sportello Donna h24 è un’esperienza inedita e unica nel panorama della sanità pubblica, a livello regionale e nazionale. Si tratta infatti di uno Sportello, situato all’interno del triage del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Camillo, aperto 365 giorni l’anno, per tutte le ore del giorno, che ha accolto oltre 700 donne (58% donne italiane; 42% donne straniere). Più di 200 sono state assistite anche dal punto di vista legale e in centinaia di casi sono stete attivate le reti territoriali di accoglienza (221 nell”ultimo anno).

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Il report, dettagliatissimo, è stato presentato ieri, 13 gennaio, nel corso del convegno dal titolo eloquente: “No, non sono scivolata nella doccia”.
Le più colpite: italiane con figli, tra i 29 e i 48 anni. In due anni quasi 700 donne si sono rivolte a Sportello Donna e sono stati effettuati circa 2.100 colloqui. Il 58% sono italiane e il 40% sono straniere. La maggioranza, il 26% ha tra i 29 e i 38 anni. Altro gruppo numeroso ha tra i 39 e i 48 anni, il 20%. Infine: il 19% ha tra i 18 e i 28 anni, il 12% ha tra i 49 e i 58 anni, il 5% più di 68 anni, il 4% tra i 59 ed i 68 anni e il 2% ha meno di 18 anni. Il dato eclatante è che nell’ultimo anno sono aumentati i casi di donne di circa 70 anni che si rivolgono allo sportello dopo tantissimi anni di violenza. Il 35% delle donne vittime di violenza sono sposate, il 23% nubili, il 16% convivente, il 13% separat eo divorziate.

Molte delle donne hanno figli. Quattro donne su dieci hanno figli minorenni, poco meno di due su dieci (il 16%) ha figli maggiorenni. Solo il 23% delle donne che accedono allo Sportello Donna non ha figli.

Il gruppo più numeroso di donne straniere arriva dall’est Europa (il 15%) e dall’America Latina (il 8%). Il 10% sono colf, il 6% badanti. Il 9% non lavora e un altro 9% dichiara di essere disoccupata. Le pensionate, per vecchiaia o invalidità, sono il 9%, il 13% è impiegata, il 6% studentesse.

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L’identikit dell’aggressore. Come già dimostrato dai dati dell’Istat, la maggioranza dei casi di violenza si verifica in famiglia. Il 51% è l’attuale compagno della donna (29% è il marito; l’16% è il convivente; il 5% il fidanzato; l’1% l’amante). Il 12% è costituito dall’ex-partner della donna (il 6% marito; il 3% convivente; il 3% fidanzato). Nel 10% dei casi è un parente della donna (padre, fratello, figlio/a ecc.). Solo il 6% è rappresentato da sconosciuti.

Nell’85% dei casi l’aggressione è arrivata da un solo uomo e nel 4% dei casi è stata compiuta da più uomini. Un altro 4% è formato dai gruppi misti, e solo il 5% delle aggressioni sono compiute da donne contro altre donne.
Il 13% ha tra i 39 e i 48 anni, l’11% tra i 29 e i 38 anni, il 9% tra i 18 ed i 28 anni, mentre per il 55% dei casi l’età dell’aggressore non è nota. Il 54,5% sono italiani, il 25% stranieri e nel 19,8% dei casi non è nota. L’8% è operaio, il 6% impiegato, un altro 6% lavora saltuariamente, il 5% è svolge attività libero professionale. In percentuali più piccole sono presenti in modo trasversale tutti i tipi di attività lavorativa il che conferma la trasversalità della violenza anche rispetto agli autori. Il 4% non lavora e un altro 4% è disoccupato. Nel 46% dei casi la professione non è nota.
Aggressioni ripetute nel tempo. L’83% delle donne che ha avuto accesso allo Sportello inviate dal Pronto Soccorso o alti reparti ha dichiarato all’accettazione di essere stata vittima di aggressione, solo il 4% da persona/e sconosciuta/e. Un altro 3% ha dichiarato lo stupro occasionale. Ma il 13,8% delle donne non hanno dichiarato al triage aggressione e/o stupro.
Le donne subiscono nel tempo da parte del partner più aggressioni, ben il 43%. Appena il 5% è vittima di episodi isolati. L’ex partner è autore dell’aggressione nel 14% dei casi (11% ripetuti nel tempo e 3% episodi isolati). Delle donne che hanno subito aggressioni da altri, il 9% è stata colpita ripetutamente nel tempo e il 14% in episodi isolati. Solo il 4% sono state aggredite da sconosciuti.

Sono 51 le donne vittime di stalking: il 59% dall’ex-partner, il 5% dalla famiglia di origine, il 36% da altri e tra questi solo 3 sono i “persecutori” sconosciuti alla donna. Il 18% delle donne ha dichiarato di essere stata vittima di segregazione/sequestro. Nel 47% dei casi l’autore è il partner (il 26% ripetutamente nel tempo e il 21% in episodi isolati); nel 16% dei casi l’autore del reato è l’ex partner, nel 15% dei casi è la famiglia di origine e nel 22% sono altri di cui solo in due casi sconosciuti alla donna.

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Molestie sessuali. Il 23% delle donne è stata oggetto di molestie sessuali: da parte del partner (il 25% in modo ripetuto e lo 12% in episodi isolati); dell’ex-partner (il 5% in modo ripetuto e lo 12% in episodi isolati); in seno alla famiglia di origine (il 10% in modo ripetuto e lo 7% in episodi isolati); da parte di altri (di cui il 10% ripetutamente nel tempo e il 19% in episodi isolati). Tra questi ultimi casi il 9% è opera di sconosciuti. Il 4% delle molestie sessuali avvengono da parte del datore di lavoro o da parte di colleghi.

Stupro. Sono state 112 le donne che hanno dichiarato di essere state stuprate, per 17 lo stupro è stato consumato nella famiglia d’origine (di queste 9 ripetuti nel tempo). Sono state violentate dal partner 45 donne, 20 dell’ex partner (8 di queste ripetuti nel tempo).

Hanno subito lo stupro da conoscenti 31 donne: 15 erano amici, 2 datori di lavoro (episodi ripetuti nel tempo). 12 donne sono state violentate da sconosciuti e 2 da un gruppo di sconosciuti.

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Costrette alla prostituzione. Sono state costrette a prostituirsi ben 40 donne. E la costrizione alla prostituzione da parte della famiglia d’origine coinvolge soprattutto donne italiane (5), due sono dell’America Latina e una del nord Europa. La costrizione da parte del marito o ex partner coinvolge 15 donne di cui 11 italiane e 4 dell’America Latina.

Violenze sui figli. Il 37% delle donne dichiara che i/le figli/e subiscono o hanno subito violenza all’interno della famiglia mentre solo il 3% dichiara che la violenza sui figli sia accaduta al di fuori della famiglia, ma comunque sempre ad opera di persone della rete familiare o amicale. In 13 casi le donne hanno dichiarato che i figli hanno subito o subiscono violenza sessuale e tra questi solo in 2 casi gli autori della violenza sono al di fuori della famiglia, ma comunque nella cerchia parentale/amicale.

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