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“GIULIA agisce per ottenere l’equa rappresentanza delle donne nelle istituzioni e l’equa rappresentanza delle giornaliste in tutti i nostri enti (sindacato, Ordine, Inpgi, Casagit, Fondo Complementare) al fine di incidere nei contratti, nell’organizzazione del lavoro e nelle priorità di welfare. Vuole che alle donne sia riconosciuto ciò che spetta loro: dignità, diritti, lavoro, parità nelle retribuzioni e nelle carriere. Soprattutto rispetto”.Lo abbiamo scritto nel nostro [i]manifesto[/i] e sottoscritto in più di 500 in tutta Italia. E siamo state conseguenti: molte giornaliste della rete di Giulia, in diverse regioni, sono candidate nelle prossime elezioni per il rinnovo degli organismi dell’INPGI. Un voto importante perché è l’Inpgi che garantisce la nostra sicurezza: la garantisce a chi perde il lavoro e può contare sugli ammortizzatori sociali, a chi ha ancora molti anni davanti per andare in pensione, a chi ci sta per andare e a chi è già pensionato. Alle colleghe, tantissime, e ai colleghi free lance della gestione separata su cui ancora molto si dovrà lavorare nelle prossima legislatura per aumentarne le tutele.
Le politiche, anche quelle previdenziali, non sono neutre: lo abbiamo visto in occasione della riforma delle pensioni delle donne. E’ solo grazie alla caparbietà e alla testardaggine del piccolo gruppo di colleghe elette (9 nel Consiglio generale su 67 e solo tre nel Consiglio d”Amministrazione su 16 consiglieri), è grazie alla loro capacità di imporre un punto di vista rispettoso dei progetti di vita delle donne, che si è riusciti ad ottenere una riforma pensionistica che – pur portando a 65 anni l”eta della quiescenza – è modulata nel tempo e tiene aperte diverse possibilità di pensionamenti anticipati.
La posta in gioco di questo voto è alta: si tratta di difendere il nostro Istituto (e il suo importante patrimonio) da ogni pretestuoso attacco. Ma anche di intervenire sulle politiche di welfare possibili, che accompagnino le giornaliste (ma anche i giornalisti), dipendenti e free lance, in tutta la vita lavorativa e oltre. Un intervento che deve essere innovativo, condotto insieme a Casagit e sindacato, per il quale sarà necessaria un”ampia discussione nella categoria.
Con questo spirito andiamo a votare per eleggere quante più colleghe possibile: leggiamo i programmi, sosteniamo le donne e gli uomini alleati delle donne. Votiamo e chiediamo alle colleghe di votare. Mai più così poche giornaliste, come nel passato, all’Inpgi! E un impegno chiediamo a tutte e tutti gli eletti che sosterremo: battersi perché nello Statuto sia inserita la norma antidiscriminatoria europea, per una giusta e qualificata rappresentanza di giornaliste negli organismi dirigenti.
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