Dimissioni in bianco. Stop dalla Toscana: vietarli negli appalti

Le consigliere regionali toscane hanno firmato una mozione bipartisan per il ripristino della legge 188: pratica incivile, ostacola la libera scelta di maternità.

Dimissioni in bianco. Stop dalla Toscana: vietarli negli appalti
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25 Febbraio 2012 - 22.52


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Dalla Toscana un appello per dire no alle dimissioni in bianco. Nella giornata di mobilitazione nazionale per chiedere il ripristino della legge 188, tutte le consigliere regionali della Toscana impegnano la Giunta ad un intervento normativo per contrastare una pratica sempre più diffusa. Questo l’obbiettivo della mozione presentata dalle consigliere regionali Daniela Lastri (Pd), Monica Sgherri (FdS-Verdi), Caterina Bini (Pd), Marta Gazzarri (Idv), Lucia Matergi (Pd), Rosanna Pugnalini (Pd), Marina Staccioli (Gruppo Misto), Stefania Fuscagni (Pdl) e sottoscritta anche da Vittorio Bugli, capogruppo Pd, Nicola Nascosti (Pdl) e Mauro Romanelli (FdS-Verdi) ora in attesa del pronunciamento dell’aula.

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“Con questa mozione – affermano in una dichiarazione congiunta Daniela Lastri, consigliera segretario dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea toscana, Stefania Fuscagni, portavoce dell’opposizione e Monica Sgherri, capogruppo FdS-Verdi – vogliamo evidenziare l’impegno del Consiglio per contrastare una pratica, diffusa anche in Toscana, che colpisce soprattutto le donne, costrette a lasciare il posto di lavoro per la scelta di diventare madri”. “Una mozione – aggiungono le consigliere – per combattere e denunciare una situazione incivile che ostacola la libera scelta di maternità”.

Il fenomeno delle dimissioni in bianco – si legge nella mozione – “interessa circa due milioni di lavoratrici e lavoratori italiani, ma soprattutto le donne in età fertile, in una percentuale del 60 per cento ed è diffuso su tutto il territorio nazionale”. La legge nazionale 188/2007 obbligava a usare moduli numerati progressivamente per i licenziamenti, in modo da impedire la compilazione prima dell’effettivo utilizzo. Quella legge è stata abrogata nel 2008.

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Primo obiettivo della mozione è il ripristino delle norme abrogate. Nella mozione si chiede alla Giunta regionale anche l’impegno a verificare che in Toscana, “negli appalti per beni e servizi sottoscritti, non si ravvisino situazioni di richiesta di dimissioni in bianco” e ad “inserire nei bandi di gara di appalti di beni e servizi, clausole per le quali, in caso di verificata richiesta di dimissioni in bianco, sia prevista la rescissione dell’appalto”.

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