Una taglia sulle Pussy Riot latitanti | Giulia
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Una taglia sulle Pussy Riot latitanti

'L''associazione giovanile filo-Putin Nashi pagherà mille euro a chi riuscirà a scovare le attiviste del gruppo punk-rock femminista ancora libere. [Maria Magarik]'

Una taglia sulle Pussy Riot latitanti
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27 Settembre 2012 - 00.01


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‘Kiev, 26 set – Se scovi una Pussy Riot, ti metti in tasca 1.000 euro. Una vera e propria taglia sulle attiviste del movimento punk-rock femminista è stata messa dall”associazione giovanile filo-Putin “Nashi”. «Non è giusto che siano state arrestate e condannate solo le Pussy Riot che avevano inscenato quel blasfemo spettacolo nella cattedrale Cristo il Salvatore, bisogna che tutte le teppiste finiscano dietro le sbarre», tuona il commissario della gioventù putiniana, Konstantin Goloskokov.

Qualsiasi informazione utile sulle ribelli ragazze dai cappucci colorati può fruttare all”eventuale detective-spione un gruzzolo non male, l”equivalente di tre stipendi mensili, forse più. Tutto dipende da quanto sia buona la dritta ricevuta dagli improvvisati investigatori-giustizieri che giurano di passare tutte le informazioni nelle mani dell”autorita giudiziaria.

L”iniziativa singolare, e inquietante, del movimento “Nashi”, apparentemente anacronistica, fa capire che lo spirito delle famose, vecchie “purghe staliniane” non é morto del tutto, seppellito dalla storia. E sempre lì, come il Dna di qualche animale preistorico, congelato e disperso nelle montagne, e che ritorna, riesumato dal potere.

Ai zelanti giovani del movimento “Nashi” bisogna, forse, ricordare che lo stesso primo ministro Medvedev ha definito “eccessiva” la condanna inflitta alle tre rockettare. E che, proprio ieri il Parlamento europeo ha candidato le Pussy Riot al prestigioso premio intitolato a Saharov, uno dei più alti riconoscimenti assegnato ai difensori dei diritti umani e delle fondamentali libertà costituzionali.

Ovviamente, per qualcuno in Russia questo premio è troppo per le ragazze dai cappucci colorati, per qualcun”altro le Pussy Riot sono solo strumento dell”eterno nemico di Putin che guarda e osserva la Russia dalle sponde del Tamigi. Forse si, forse no, ma mettere una taglia su chi la pensa diversamente é inaccettabile, è segno pericoloso di degrado del sistema di potere e indigna la Russia.

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