‘Sempre e comunque NO alla spettacolarizzazione dei minori. Schifo l”informazione che li usa a fini di audience. Schifo.
Però, alcune riflessioni:
1) quel filmato non contiene immagini rubate: è stato girato e consegnato alla stampa dalla famiglia del ragazzino.
2) l”intervento della polizia avviene in luogo pubblico, fuori dalla scuola, davanti a tutti.
3) è il comportamento della polizia, evidentemente violento, a fare la notizia: tanto che è stata aperta un”inchiesta interna, è intervenuto il capo della polizia Manganelli, che ha presentato le sue “scuse”. E sono fioccate le interrogazioni parlamentari.
4) il bambino è stato strappato alla madre e trascinato, contro la sua volontà, in una casa famiglia.
5) dunque il video è oggettivamente una notizia; un caso che diventa pubblico, e che contiene anche una doppia pubblica denuncia: il comportamento della polizia e il caso dei figli contesi di genitori separati.
Ripeto: no allo spettacolo. No alla prouderie. No ai media che ci intingono il biscottino.
Ma se il video è opportunamente oscurato. Se il nome non viene fatto. Se la storia è trattata con il dovuto tatto e le dovute cautele…
Mi chiedo da cronista: è davvero sbagliato pubblicarlo? Credo di no. Credo rientri nel diritto/dovere di cronaca. Se ho questo filmato io, cronista e madre, lo pubblico. Con le dovute attenzioni. Ma per la verità. Mi ricorda la storia delle terribili foto del cadavere di Stefano Cucchi sul tavolo della autopsia. Anche quelle consegnate dalla famiglia per denunciare. Qualcuno disse: impubblicabili. Ma era censura. Fu giusto, assolutamente giusto pubblicarle, mostrarle, farle vedere. Erano la prova di un fatto. O no? ‘