Un coro unanime di NO alle tre preferenze, da inserire nella proposta di legge elettorale in esame, è stato ribadito e sottolineato con forza e in modo trasversale da tutte le donne delle istituzioni, dei movimenti e delle associazioni femminili intervenute alla Conferenza promossa dalla Rete per “l’Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria” alla Sala Stampa della Camera, per denunciare il blitz che si è perpetrato in Commissione Affari Costituzionali del Senato ad opera dei sen. Gasparri (PdL) e Quagliarello (Misto) che hanno fatto votare l’emendamento delle tre preferenze che contraddice il principio della doppia preferenza di genere proposto dal relatore Malan (PdL). Criterio già accolto come principio basilare nella legge per le elezioni amministrative, varata appena ieri dalla Camera.
“Questa tripla preferenza è contro le donne” – sottolinea la sen. Incostante (PD)- “ed è uno strumento pericoloso perché si presta più facilmente a forme di corruttela”- La sen. Elisabetta Casellati (PdL) denuncia la difficoltà che a parlare di donne bisogna fare i conti tutte le volte con pregiudizi incrostati e imperanti per convincere che “la doppia preferenza di genere non si configura come un privilegio per le donne, ma come la possibilità di dare a tutte e a tutti le stesse opportunità di partenza”.”E’ uno strumento per avvicinarsi alla realizzazione di una democrazia paritaria, così come richiesta ormai da tempo dalle donne di questo Paese – puntualizza l’on. Sesa Amici (PD)- “anche se occorrerà una forte campagna sull’utilizzo dello strumento fornito dalla legge per potere misurare la voglia delle donne di esserci e di contare”. “Non prevedere un analogo principio per le elezioni politiche – continua – può essere devastante per le donne non solo per i costi esorbitanti delle campagne elettorali che possono celare futuri scambi non troppo commendevoli fra sostenitori ed eletti, ma perché paventa una pericolosa idea di controllo del voto e della libertà dell’elettore”: I troppi scandali venuti fuori in questo periodo sono così preoccupanti da far dichiarare a Francesca Izzo, Comitato Nazionale SNOQ,, che urge ed è necessario porre dei limiti ai costi della politica!
La democrazia paritaria, le regole e la riforma dei partiti devono essere priorità nei programmi di chi sta correndo alla carica di Premier, è questa la sollecitazione della sen. Pollastrini (PD), mentre la sen. Bonfrisco (PdL) lancia un appello a tutte le donne delle istituzioni ad allearsi e votare trasversalmente la legge elettorale che realizzi la democrazia paritaria. Un appello raccolto dalla sen. Ida Germontani (FLI) che invita alla battaglia comune le donne per stoppare i tentativi in essere di ritardare e allontanare la presenza paritaria delle donne nei luoghi decisionali, pronte a mettere in campo, come suggerisce la sen. Carlino (IdV), tutti gli strumenti e le azioni possibili per raggiungere l’obiettivo.