Ciao Mariangela, meravigliosa creatura

'L’ironia, l’intelligenza e la bravura di Mariangela Melato non ci sono più. L''attrice è morta a 71 anni in una clinica romana. Il ricordo di Arbore, Bonino, Ronconi, Wertmuller. '

Ciao Mariangela, meravigliosa creatura
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11 Gennaio 2013 - 16.06


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‘Roma, 11 gen – “Le attrici e gli attori che mi piacciono sono prima di tutto persone particolari. Non credo che si nasca attori, ma persone piu” sensibili si”, piu” attente al mondo che ci circonda”, diceva Mariangela Melato sintetizzando quel che pensava del suo mestiere e inevitabilmente di se” stessa. Forse sottostimava l”aspetto carismatico del suo lavoro, ma certo non voleva sminuire quel che tanti anni di palcoscenico e di lavoro sul set le avevano insegnato. Mariangela Melato – morta questa mattina, a 71 anni, dopo una lunga malattia – si sentiva soprattutto artista, sia quando era la protagonista delle regie piu” sofisticate di Luca Ronconi, sia quando si piegava alle caratterizzazioni comiche dei film di Lina Wertmuller, sia nelle rare partecipazioni televisive, fra le quali spicca l”interpretazione due anni fa di Filumena Marturano di Eduardo De Filippo. In tutte queste occasioni, in cinquanta anni di carriera ha mostrato bravura, impegno e ironia verso se stessa e i suoi successi. E” stata una diva soprattutto in teatro, ma anche al cinema e in tv. Ma non ha mai avuto tentazioni divistiche.

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Il pubblico l”ha amata anche per la leggerezza e per l”autoironia: due qualita” che le hanno giovato in tutti i passaggi della sua ricca carriera cominciata quasi per caso: figlia di un ferroviere, impiegata come vetrinista alla Rinascente, si ritrovo” a sostituire all”ultimo momento un”attrice in una compagnia amatoriale. Basto” quello a segnare la sua strada, nella Compagnia di Fantasio Piccoli, uno dei registi più importanti dei primi anni Sessanta. Poi vennero impegni con i grandi di allora: accanto a Dario Fo (Settimo, ruba un po” meno, La colpa e” sempre del diavolo) e diretta da Luchino Visconti (La monaca di Monza, L”inserzione). Ma dopo queste prove di qualita” mancava ancora un battesimo sotto la direzione di Giorgio Strehler, che punto” su di lei per uno spettacolo-bandiera del Piccolo di Milano, El Nost Milan. Dopo un periodo tutto-cinema – era allora il 1979 – Mariangela era gia” una prima attrice riconosciuta. La sua figura sottile e forte, la sua voce fonda, la sua bellezza anomala (””Bella? No, strana, piuttosto””, diceva di sé a chi l”intervistava) ne facevano gia” una grande attrice. Tanto piu” che il cinema italiano l”aveva scoperta per quel suo fascino sghembo e per la sua versatilita”: era l”operaia di La classe operaia va in Paradiso e la ricca milanese antipatica che naufraga con Giancarlo Giannini in Travolti da un insolito destino; e ancora la vitalissima protagonista di una commedia all”italiana declinante, come La poliziotta e La Presidentessa. Nell”insieme una carriera cinematografica ragguardevole, ma che sarebbe stata nulla, senza la passione ricambiata con il teatro dei grandi autori, con le parti che sole costituiscono l”esame di laurea di una grande attrice.

Si va dall”accoppiata vincente con Giorgio Gaber (Il caso di Alessandro e Mara), dalla Ersilia Drei di Vestire gli ignudi di Pirandello alla Medea di Euripide, entrambe con la regia di Giancarlo Sepe. Fino ad una mirabile Fedra di Racine con la regia di Marco Sciaccaluga. Quest”ultimo spettacolo fa parte della lunga stagione, dagli anni Novanta in poi, durante i quali Melato collaboro” con il Teatro Stabile di Genova. Dieci-dodici anni durante i quali Melato ha anche rinnovato l”incontro capitale della sua carriera con Luca Ronconi: una serie di spettacoli che hanno fatto la storia del teatro italiano: da Orlando furioso (1968) a L”affare Makropulos a molti altri. Grazie alla sua presenza d”attrice dai cento volti, anche scelte non sempre esemplari, anche qualche concessione a testi non capolavori, sono stati applauditi dal pubblico e apprezzati dalla critica. Ma sempre Mariangela Melato ha rilanciato le sue scelte stilistiche, senza negarsi a duelli artistici, per esempio con Elisabetta Pozzi, la maggior attrice della generazione a lei piu” vicina, con la quale ha recitato Il lutto si addice ad Elettra. Tutto questo senza rinunciare a capolavori comici come La dame de chez Maxim di Feydeau e ad un musical in solitario, come Sola me ne vo, dove ha recitato, ballato e cantato, giocando con la sua vita, i suoi racconti, i suoi sentimenti. Sentimenti che l”hanno guidata anche nell”ultima importante avventura artistica, quando – due anni fa – ha interpretato Filumena Marturano di Eduardo, nell”edizione televisiva di Massimo Ranieri. A chi l”ha conosciuta, Mariangela ha sempre donato allegria, intelligenza e umorismo. Doti che hanno illuminato la sua vita e la sua carriera e che ne hanno fatto una persona indimenticabile in palcoscenico e altrove.

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Renzo Arbore. ””Ho avuto la fortuna di conoscere una donna eccezionale””: con queste parole, interrotte dal pianto, Renzo Arbore rompe il silenzio e racconta questo ””momento di grandissimo dolore”” per la perdita terrena del grande amore di una vita, Mariangela Melato, morta oggi. ””Sono stati 42 anni di conoscenza e di amore, mai una meschinita” o un litigio, mai una volta la voce alzata””, racconta, ripercorrendo nella memoria i flash di un lunghissimo sodalizio artistico e privato. Dopo una storia d”amore vissuta negli anni ”70, l”attrice milanese e lo showman foggiano, dopo oltre tre decenni, erano tornati insieme nel 2007. La loro era una di quelle grandi relazioni che non si fermano, neanche quando c”e” una distanza spazio temporale. Nelle interviste, Renzo raccontava spesso di come Mariangela avesse segnato la sua vita. E una volta aveva rivelato anche un rimpianto: quello di non averla sposata. ””Fu solo per una casualita”””, disse, dichiarandosi pentito. Ma era come se fossero marito e moglie, Renzo e Mariangela, uniti da un rapporto molto solido e accomunati da grande intelligenza ed ironia. ””Mariangela era una signora di vera nobilta” di sentimenti ed etica nel suo lavoro, fatto sempre con enorme dedizione a migliorarsi e a migliorare per il pubblico””, dice oggi Arbore con una stima immensa verso la donna e l”attrice Melato. Tutto quello che ha fatto, al teatro come al cinema, e” stato frutto di un grande lavoro. ””Ha sempre affrontato le cose piu” impegnative, importanti e difficili con un coraggio e una forza straordinaria che derivavano da qualita” artistiche superiori””, aggiunge Renzo. Tra i tantissimi momenti di vita trascorsi insieme sul palco, ne ricordiamo uno dei piu” recenti: la prima puntata di Speciale per me – Meno siamo meglio stiamo, lo show che riporto” Arbore in tv nel 2005. In quell”occasione Mariangela Melato si propose al pubblico come cantante in un piccolo saggio di eleganza e autoironia durante il quale, insieme ad Arbore, ricostrui” scherzosamente la loro relazione con il contributo di filmati che andavano dall”Orlando Furioso di Ronconi ad Al Paradise di Antonello Falqui. Oggi Mariangela se ne e” andata dopo avere ””combattuto con la stessa intelligenza, determinazione e coraggio che hanno sempre caratterizzato la sua vita e il suo impegno artistico””, dice Renzo con commozione. L”eredita” che questa donna lascia a tutti e”, ne e” convinto, ””il suo esempio di amore per la vita, per l”arte e per il lavoro””. Renzo e” stato vicino alla sua Mariangela fino alla fine, insieme alla sorella Anna e ai nipoti. Ed e” lui a dare notizia dei funerali, domani alla Chiesa degli Artisti. Tutta la famiglia stretta in un abbraccio ””fino all”ultimo nella lunga e sofferta malattia””. Il grazie piu” sentito va da Arbore e dai familiari ””a tutti i medici ed al personale che hanno assistito Mariangela in questa lunga e sofferta battaglia””.

Luca Ronconi. “Io e Mariangela siamo come fratello e sorella. E” stato un legame intensissimo, anche professionalmente””. Luca Ronconi ricorda cosi” Melato nel giorno della sua morte e parla del suo coraggio. ””Tutti i ruoli che le ho affidato – spiega il regista – erano delle sfide: lo era Olimpia nell”Orlando Furioso, lo e” stata di recente Nora nell”ultimo spettacolo che abbiamo fatto insieme. Lei le ha vinte tutte. Era una sfidissima Quello che sapeva Maisie e lei l”ha stravinta””. ””Una volta avrei voluto farla recitare all”interno di un circo. Le avevo affidato – continua Ronconi – tutta la sceneggiatura di Lola Montes di Max Ophuls. Mariangela avrebbe dovuto recitare in mezzo ai clown e agli animali ammaestrati. Piu” sfida di cosi”…Ma quel progetto non ando” in porto. Ne abbiamo parlato anche di recente e lei mi ha detto: Luca possiamo sempre farlo, io sono pronta””.

Emma Bonino. “Con la scomparsa di Mariangela Melato il nostro Paese non perde soltanto una protagonista di primissimo piano del cinema e del teatro italiani, un”attrice di grande versatilita” e talento, ma anche una donna di straordinaria sensibilita” civica e umana, profondamente convinta delle sue posizioni, sempre attenta e ricettiva quando si trattava di spendere la propria notorieta” per una giusta causa, ma in maniera schiva, mai da primadonna”. Questo il ricordo che ha di Mariangela Melato la vicepresidente del Senato Emma Bonino.”Ricordo ancora con commozione quando nel 2010, da candidata alla presidenza della Regione Lazio, ero in sciopero della fame e della sete per denunciare la situazione di illegalita” dell”intero processo elettorale, e lei decise, con grande generosita”, di unirsi all”iniziativa nonviolenta con 48 ore di sciopero della fame, nonostante la malattia che la stava consumando”, sottolinea Bonino, “Mariangela Melato e” stata la splendida artista che ci ha tenuto compagnia con la sua arte e un esempio di impegno e amore per questo Paese. La stima che ha sempre dimostrato nei miei confronti e” per me motivo di orgoglio. Sono onorata che abbia scelto proprio me per ricordarla quando ci avrebbe lasciati”.

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Lina Wertmuller.
“Ci volevamo bene, abbiamo lavorato insieme tanto tempo, lei era un”amica”. La regista Lina Wertmuller e” commossa dopo aver fatto visita alla camera ardente di Mariangela Melato, scomparsa oggi in una clinica Romana. “Siamo qui per lei – ha detto a Sky Tg24 – e sarebbe contenta di vederci, anzi chissa” che non ci veda da qualche parte. Non la vedevo piu” da un anno e mezzo circa, ma per me e” una grande amica”.

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