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È il primo governo di una grande città italiana a dire sì all’uso corretto del linguaggio di genere negli atti della città. Succede a Torino dove, non senza qualche difficoltà, è stata approvata la scorsa settimana dal Consiglio Comunale la mozione presentata dalle Consigliere Laura Onofri (prima firmataria, di Snoq-Torino), Lucia Centillo e Federica Scanderebech. Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale ad adeguare, nel rispetto della lingua italiana, tutta la modulistica amministrativa (consentendo comunque l’esaurimento del materiale già realizzato) e la comunicazione sui siti internet in modo da mettere in evidenza entrambi i generi e ad inserire nei piani di formazione in corso l’uso del linguaggio di genere sempre nel rispetto della lingua italiana. La mozione impegna inoltre l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale a presentare entro novanta giorni un testo dello Statuto della Città aggiornato al linguaggio di genere.
“Molte e molti diranno che ci sono questioni più pressanti, ritengo invece che l”approvazione di questa mozione sia un passo importante verso un cambiamento culturale: la parità dei diritti passa per il riconoscimento, anche attraverso l’uso della lingua, della differenza di genere”, sottolinea Laura Onofri, ricordando l’impegno sul linguaggio di GIULIA su questo fronte e la campagna di sensibilizzazione di SENONORAQUANDO per l’8 Marzo “Donne con la A”. Ma con una punta di amarezza per la scarsa attenzione dei media: qualche riga su La Stampa mentre sull’ edizione torinese di Repubblica il giornalista accenna alla mozione ma giusto per dedicare l’articolo al parapiglia che si è scatenato tra due consiglieri proprio sul tema in discussione (uno che imprecava per la “perdita di tempo per un argomento da mammolette” e un altro a favore). “Sono rimasta colpita, ma non sorpresa, che il giornalista abbia pensato di dedicare un intero articolo alla lite fra due Consiglieri, fatto esecrabile, ma sostanzialmente privo di importanza, mentre non abbia assolutamente dato spazio alla vera notizia: che Torino si avvia ad essere la prima grande Città che cambia il suo linguaggio amministrativo.
Credo che questo sia uno dei tanti esempi di come si faccia un”informazione scorretta o parziale”.
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