Assemblea GI.U.LI.A. 2015, documento finale

Il 9 maggio a Roma la terza assemblea nazionale dell’Associazione: piena adesione alle ragioni e ai valori enunciati nel loro Manifesto fondativo.

Assemblea GI.U.LI.A. 2015, documento finale
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10 Maggio 2015 - 10.46


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Le giornaliste di GiULiA, riunite a Roma sabato 9 maggio 2015 per la
terza assemblea nazionale dell’Associazione, riconfermano la piena
adesione alle ragioni e ai valori enunciati nel loro Manifesto
fondativo.

Una rappresentazione obsoleta della donna, nell’immagine e nel
linguaggio, perpetua le discriminazioni che le donne subiscono nel
Paese e non aiuta a contrastare la violenza contro le donne. Impedisce
lo sviluppo, ostacola persino la parità: la differenza di paga e di
reddito è una vergogna. La donna, in Italia, è una cittadina che
guadagna meno e lavora di più. Senza aiuti. E nell’informazione questa
realtà è invisibile. Le donne reali continuano a essere invisibili, di
loro si rappresenta l’immagine. Ma un’immagine distorta, plasmata su
stereotipi e immaginario maschile. E’ inaccettabile. Abbiamo detto che
vogliamo cambiare questo stato delle cose. Questa cattiva
informazione. GiULiA è in campo per questo, oggi con le stesse ragioni
– caso mai rafforzate – di quando è nata, quattro anni fa.

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E per contrastare le discriminazioni, è cruciale continuare con
determinazione la campagna intrapresa con il manuale “Donne Grammatica
e Media”, affinché il linguaggio sia correttamente declinato
nell’informazione rispettando il genere. L’assemblea valuta
positivamente il lavoro fin qui svolto e chiede al nuovo Direttivo di
intensificare l’impegno sul tema del linguaggio, della
rappresentazione e per la formazione continua delle giornaliste e dei
giornalisti.

Ribadisce la necessità di un cambiamento negli organismi di categoria,
a partire dall’approvazione di uno Statuto dell’Inpgi che contempli
una vera parità di genere; auspica che le modifiche per introdurre il
50/50 siano apportate anche negli Statuti di tutte le istituzioni di
categoria. Ritiene scandaloso che l’ordine dei Giornalisti non si
batta perché la sua riforma diventi finalmente legge.

L’assemblea pone tra gli obiettivi da realizzare anche l’apertura di
un confronto e di un dibattito sulla missione del servizio pubblico,
in vista del rinnovo della concessione nel 2016, e sulla riforma della
legge Gasparri, affinché il controllo della Rai sia sottratto a
partiti, lobby e governi. E per dare al servizio pubblico un ruolo
forte nella promozione di una cultura rispettosa delle donne.

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Nel momento di grande crisi che attraversa l’editoria, con la
disoccupazione e la precarizzazione che si estendono a macchia d’olio,
le giornaliste di GiULiA chiedono che le politiche previdenziali,
contrattuali e di welfare della categoria siano varate in modo
inclusivo e partecipato per difendere la dignità e sicurezza del
lavoro, anche a non garantite e non garantiti.

Per la libertà e dignità di tutti servono norme che impediscano l’uso
intimidatorio delle querele contro le giornaliste e i giornalisti. E
Giulia conferma l’impegno contro ogni censura e ogni bavaglio alla
libera informazione.

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