Una società salvata dalle nonne (e anche dai nonni)

'Un convegno alla Camera del Lavoro di Milano occasione per riflettere sull''essere anziani oggi.'

Una società salvata dalle nonne (e anche dai nonni)
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6 Ottobre 2015 - 08.33


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Tanto per capirci: aprite il vocabolario e andate a leggervi il sostantivo “vecchio”, poi proseguite e andate a leggervi “vecchia” (in verità la sequenza sarebbe al contrario poiché almeno nella lingua la a viene prima della o…; comunque la definizione al maschile occupa un”intera colonna, l”altra solo poche righe). Accanto a vecchio si legge fra l”altro: “Persona vecchia; gli antichi, i predecessori, gli antenati; la sapienza, la prudenza dei vecchi; i nostri vecchi avevano ragione, i vecchi lo dicevano….”. E accanto a vecchia, indovinate un po”? “Donna molto avanzata in età: una vecchia brutta e grinzosa; per antonomasia la Befana; vecchia carampana; meretrice popolana vecchia, brutta e sfatta”.

L”esempio è esplosivo e viene scelto dalla professoressa Carla Facchini dell”Università Bicocca, direttrice del Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale, a conclusione della sua corposa e interessante relazione sulle differenze di genere tra gli anziani. Ha analizzato la situazione italiana attuale della terza e quarta età, i mutamenti nella scolarità e all”interno della coppia, la solitudine affettiva e la rete di rapporti, ma anche le differenti prestazioni pensionistiche, proiettando tabelle e grafici, commentando e raffrontando, nel silenzio attento della platea, concludendo con la citazione di vecchio/vecchia che ha strappato una risata amara alle ascoltatrici (meno agli ascoltatori).

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Così è: i pregiudizi nascosti in una parola di sette lettere raccontano più di mille discorsi come la cultura (l”alta e la popolare: tanto non cambia) traduca e tramandi la secolare prevaricazione di un sesso sull”altro al di là di ogni politicamente corretto.

Il convegno che ha ospitato la relazione della professoressa Facchini si è tenuto mercoledì scorso, 30 settembre, alla Camera del Lavoro di Milano sotto l”egida dello Spi, il sindacato pensionati della Cgil. Particolarmente interessante la scelta di concentrare le ricerche sugli anziani dell”area metropolitana milanese, di periferie, centro e hinterland, e di indagarne ad ampio raggio salute, vita sociale, mobilità, uso dei servizi. Nonché la loro funzione di ammortizzatore economico, a sostegno delle generazioni più giovani e precarie, e di welfare sostitutivo (cura e gestione di nipoti, cura dei più anziani ancora e degli inabili, solidarietà di vicinato).

Il che, tradotto in termini politici, significa che gli anziani si fanno stato, volenti o nolenti, in parte rimediando col proprio lavoro gratuito e coi propri risparmi ai morsi della crisi e in parte coprendo i vuoti assistenziali pubblici verso minori e non autosufficienti. Se il sostegno finanziario viene da entrambi, uomini e donne, sono però soprattutto le donne ad avere gli impegni più numerosi e duraturi. Si tirano in casa i figli disoccupati e le loro famiglie, portano i bimbi a scuola e in palestra e in vacanza e se li tengono quando si ammalano, fanno la spesa e cucinano e sbrigano le pratiche, oltre che occuparsi di ascendenti o parenti ancor più vecchi di loro…. Come giustamente ha commentato Aldo Bonomi, presentando in apertura la sua bella ricerca sulla longevità nell”area milanese, ecco spiegato perché (e grazie a chi) non ci sono state in Italia rivolte violente.

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Commento personale: è quasi una beffarda legge del contrappasso il fatto che proprio la nostra generazione di baby boomers contestatori sia quella chiamata a puntellare coi propri sacrifici personali le nuove contraddizioni e le antiche ingiustizie sociali. Come dire: dal soccorso rosso al soccorso anziano.
Per completezza d”informazione, il convegno “Gli anziani? Una risorsa” organizzato da Mauro Del Corpo e presieduto dal segretario generale Spi Cgil di Milano, Sergio Passaretti, ha ospitato altre relazioni di grande interesse, come quelle su anziani e trasporti (dell”ingegnera Luisa Cecilia Velardi, con l”ad di Amat Maria Berrini e la ricercatrice Paola Pozzi) e su anziani e alimentazione a partire da eccezionali esperienze dell”area milanese, come quella di Valore&Valori, come l”applicazione del Last Minute Market di Luca Falasconi (e della sua citatissime nonna) e quella del Parco Agricolo Sud Milano, il più grande parco urbano italiano, attraverso al sua presidente Michela Palestra. Giornata conclusa da un dibattito di grande interesse con politici, sindacato, fondazioni, comitati scientifici e consorzi territoriali.

Nota finale: in platea la presenza di persone anziane era ampiamente maggioritaria, mentre quella di donne e uomini paritaria; sul palco donne in assoluta prevalenza e con ruoli di rilievo.

Foto di Kristina Alexanderson – Flickr.com

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