Addio a Vera Schiavazzi

Lascia un grande vuoto la collega Vera Schiavazzi, stroncata da un infarto a soli 55 anni. Il ricordo di Stefanella Campana.

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27 Ottobre 2015 - 14.04


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Lascia un grande vuoto Vera Schiavazzi, stroncata da un infarto a soli 55 anni. Super attiva, ironica, protagonista nel mondo giornalistico e sindacale torinese, attenta ai problemi sociali e politici, ai diritti delle donne, di tutti.

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Aveva una forte passione per il giornalismo iniziata nella storica testata torinese “Gazzetta del Popolo”, poi approdata a Repubblica fin dalla fondazione delle pagine torinesi, corrispondente del Corriere della Sera e ancora a Repubblica. Un impegno a tutto campo il suo. Presidente del Corecom, ha seguito le campagne elettorali di Livia Turco e di Sergio Chiamparino e ha diretto con molta abilità anche il “Master in Giornalismo” dell’Università e dell’Ordine per 11 anni, lasciato a giugno per la Cronaca di Repubblica “per tornare a vedere una redazione, tutti i giorni, mi dà la carica”.

Era una collega che riusciva a fare redazione nelle situazioni più difficili e impensate. Perché faceva squadra, creava complicità. Sapeva vedere quello che sta dietro la cronaca. L’aiutava una cultura laica e religiosa, la capacità di relativizzare gli scontri ideologici”, raccontano a Repubblica.

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Madre di due figli, Vera è stata una giornalista che si è battuta sempre per tutelare i diritti e la dignità della professione nel suo lungo impegno nell’Associazione Stampa Subalpina. Nel mio ruolo di rappresentante della Commissione Pari Opportunità, avevo trovato in lei un forte sostegno per realizzare un progetto europeo rivolto alle giornaliste disoccupate. La sua attenzione alle donne l’ha portata nella primavera del 2003 e del 2004 a condurre all’Università di Torino, due seminari nell’ambito del corso di Sociologia, dedicati rispettivamente ad un’analisi di genere dei ruoli ricoperti da donne e uomini nelle cronache locali di Stampa, Repubblica e Giornale e ad una lettura di genere della comunicazione pubblica in Piemonte.

Nella primavera del 2004 ha pubblicato presso la casa editrice Sperling & Kupfer il libro “Il lavoro è il miglior amico delle donne”. Piena di idee, infaticabile. Difficile davvero dirle addio.

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