A Cagliari un master per la parità | Giulia
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A Cagliari un master per la parità

'Primo in Italia in Gender equality, istituito dall''Università sarda per formare fino a 30 specialiste in differenze di genere. Di [Susi Ronchi]'

A Cagliari un master per la parità
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1 Giugno 2016 - 23.04


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Sono 12, tutte donne , le esperte in strategie per l’ equità di genere: hanno frequentato per un intero anno accademico il master di 2° livello dell’Università di Cagliari, promosso dal Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia e ora sono in grado di offrire le competenze acquisite a istituzioni, enti, scuole, aziende allo scopo di valorizzare le differenze di genere in un’ottica di pari opportunità. È il primo corso di alta specializzazione post lauream di questo tipo in Italia, voluto con grande determinazione da Cristina Cabras, docente di Psicologia sociale e direttrice del master: “Si tratta di una nuova figura professionale già operativa in tanti Paesi europei, ma non in Italia dove resistono anacronistici stereotipi. Queste specialiste – aggiunge la professoressa Cabras – devono cercare di ridurre fino ad azzerarle le disuguaglianze tra uomini e donne, ma anche combattere le discriminazioni legate all’orientamento sessuale”. Certamente un lavoro impegnativo per le nuove professioniste che dovranno rimboccarsi le maniche per poter incidere in un Paese ancora molto indietro sia nel campo legislativo che sul piano della maturità sociale quando si tratta di affrontare temi che riguardano le diversità, le minoranze, i diritti e… le donne, appunto. Tanto che il gruppo di studiose ha dovuto trasferirsi in Spagna per frequentare uno stage altamente formativo e poter entrare in contatto concretamente con realtà all’avanguardia sulla parità di genere: una legge statale, infatti, impone ad alcune tipologie di aziende l’adozione di un ‘Piano di uguaglianza (Plano de igualdad)’ .

“Attraverso questo strumento – spiega Cristina Cabras – si promuovono politiche a favore della famiglia con l”attivazione di convenzioni per abbassare i costi del servizio di baby sitter per esempio, per la preparazione dei pasti da consumare a casa, in modo da sollevare la donna da alcune incombenze domestiche. Sono agevolazioni che mirano a favorire il lavoro femminile”.

Anno accademico 2016/2017: il bando per la selezione è pubblicato ([url””]http://unica.it/pub/3/show.jsp?id=32846&iso=15&is=3[/url]) e l’università di Cagliari ha già definito il piano di studi con lezioni frontali, seminari, laboratori e stage per un massimo di 30 iscritte/i. L”organizzazione didattica punta ad un approccio multidisciplinare per sviluppare competenze psicologiche, pedagogiche, sociologiche, linguistiche, giuridiche, biologiche, antropologiche, economiche, e garantire una specializzazione da applicare nell’ambito professionale, con l’obiettivo di frenare, proprio a causa della mancanza di pari opportunità, i ritardi dei processi di sviluppo. È infatti evidente che, nonostante alcuni passi compiuti negli ultimi anni e anche di recente, siamo ancora molto lontani dalla realizzazione di una vera e solida condizione di equità, in tutti i contesti della vita relazionale e lavorativa e i cambiamenti sociali sono molto lenti sulle questioni legate al genere.

Alcune delle motivazioni riportate per esempio dai docenti nel progetto di ideazione del corso, riprendono le più aggiornate statistiche pubblicate dal Global Gender Gap Report che collocano l’Italia nell’ottantesima posizione (su 135 Paesi) per il gravissimo gap circa la partecipazione delle donne alla vita economica e politica. A questo proposito c”è da ricordare un dato che riguarda la Sardegna, Regione autonoma che gode di una propria legge elettorale: appena 4 donne siedono sui banchi del consiglio regionale su un totale di 60 consiglieri e la norma per la doppia preferenza è stata bocciata a scrutinio segreto! Ben vengano, quindi, dalla Sardegna le professioniste dell’Uguaglianza. E l’università di Cagliari ci riprova proponendo la seconda edizione del Master in Gender equality: 240 ore di lezione, 120 di seminari per varcare la soglia di un mondo di conoscenze speciali e confrontarsi con discipline stimolanti come: Rappresentazioni sociali di genere, Formazione e problematiche dell’identità di genere, Farmacologia e biologia di genere, Linguistica di genere, Costituzione e parità di genere, Criminologia e vittimologia di genere, Economia e differenze di genere.

E se la politica respinge ancora le donne, la cultura invece apre loro le porte: le iscrizioni al prossimo Master saranno ancora tutte al femminile come è accaduto per la passata edizione? Se sarà così, sarà ancora una volta confermata una certezza: l’uguaglianza e l’equità non sono valori per uomini.

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