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Il 2 agosto del 1991 moriva prematuramente per un male incurabile, Susetta Guerrini una giornalista di grande talento che ha fatto la storia delle radio e della stampa locale a Latina, scrivendo e svolgendo inchieste su tematiche in quei tempi poco frequentate quali l”ambiente, i rifiuti tossici, i temi della legalità in un territorio come il nostro così segnato da anni e anni di malgoverno e connivenze.
L”assessora alle Pari Opportunità del Comune di Latina, Patrizia Ciccarelli (che negli anni Ottanta collaborò con Susetta in trasmissioni radiofoniche sul consumo consapevole)ha fortemente voluto ricordare Guerrini a 25 anni dalla sua scomparsa.
All”iniziativa aderisce anche GiULiA, di cui pubblichiamo l”intervento:
La “storia delle donne”, ben lo sappiamo, è tutta da costruire, negli avvenimenti più moderni come nei più antichi: basti pensare che solo recentemente è stato riconosciuto il ruolo fondamentale delle sei programmatrici che nel ’45 diedero vita al “gigante” Eniac, primo computer digitale al mondo; così come solo ora si sta alzando il velo sulla storia della filosofia al femminile, e si scopre che tra le filosofe “dimenticate” (o oscurate) c’è chi ispirò Kant, chi influenzò Leibnitz. Proprio “per non dimenticare”, nel nostro Paese è nato in questi anni – soprattutto grazie al web – un movimento per la “toponomastica femminile”, perché le strade e le piazze delle nostre città insieme ai grandi uomini ricordino le grandi donne italiane.
Ma in Italia manca, in particolare, una storia del giornalismo delle donne: non c’è infatti solo Matilde Serao, fondatrice e prima direttrice di “Il Mattino” di Napoli (e per altro nelle biografie anche lei è spesso schiacciata nel ruolo di moglie di un altro grande giornalista, Edoardo Scarfoglio), perché è dal ‘700 che esiste una pubblicistica femminile, di cui nulla si dice: eppure già allora le donne non parlavano solo di moda, ma di vita sociale, di educazione, di politica femminile.
Non è che ora vada meglio, anche se nelle redazioni ormai sono soprattutto donne. Provate a scrivere “giornaliste famose” su google: apparirà sullo schermo un elenco di titoli sulle “giornaliste più belle”, sulle “giornaliste più sexy”, sulle “giornaliste di moda”o su quelle “scosciate”. Se invece digitate “giornalisti famosi”, allora sì: ecco “Chi sono i giornalisti di successo”, “I più importanti e famosi”, le loro frasi celebri…
C’è un’altra mancanza grave nella memoria giornalistica italiana, quella sulla storia dell’informazione di Provincia: come se scarpinare a Firenze, a Varese o a Latina, fosse diverso dal farlo nelle metropoli e nelle “capitali”, come se le notizie avessero un peso diverso, come se fosse diverso tenere la schiena dritta davanti al potere e ai poteri.
E’ per tutti questi motivi che la giornata dedicata a Susetta Guerrini – giornalista di talento, protagonista nella storia della radio e dell’editoria locale di Latina, tra le prime a occuparsi con le sue inchieste di tematiche ambientali e di legalità nel territorio – rappresenta un evento importante per tutti ma soprattutto per le donne, per le giornaliste, e in particolare per noi di “GiULiA” che della battaglia per una informazione “pulita”, per una informazione intesa come “bene comune”, abbiamo fatto la nostra ragion d’essere.
Abbiamo scelto come acronimo un nome di donna, Giulia, per una rete di “giornaliste unite, libere e autonome” – ormai oltre mille colleghe in tutta Italia, nei giornali, in tv, nel web, nelle grandi città come nelle più piccole – che condividono l’idea che l’informazione, il racconto dei fatti, non solo ha necessità anche del punto di vista delle donne, ma ha soprattutto bisogno di trovare chi non teme di affrontare ostacoli – e quanti ce ne sono! – per raccontare la realtà: perché l’informazione è un bene fondamentale per i lettori assai prima che per i giornalisti.
Oggi, con l’iniziativa dell’assessora alle Pari Opportunità Patrizia Ciccarelli e del Comune di Latina scriviamo insieme un capitolo per una nuova storia del giornalismo femminile, una pagina dedicata a Susetta. Ne siamo lietissime: grazie.
Possiamo chiedere di non fermarci qui? Ci piacerebbe che la città avesse anche una via, o un giardino, con il suo nome, per continuare a raccontare la sua storia, perché resti d’esempio.
Silvia Garambois
(vice presidente nazionale Associazione GiULiA)
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