Più uguaglianza uguale più benessere

Una ricerca EIGE dimostra come l’Unione europea può trarre vantaggi economici e demografici dall’incremento della parità di genere

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8 Marzo 2017 - 07.19


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L’EIGE, l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere dimostra dati alla mano come l’incremento della parità di genere sia direttamente proporzionale alla crescita economica. E sprona la UE ad intensificare gli sforzi per migliorarla, la parità di genere, creando in tal modo più posti di lavoro, aumentando il PIL pro capite e mettendo la società in condizione di adattarsi meglio alle sfide legate all”invecchiamento della popolazione.

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L’Istituto ha scelto l’8 marzo per presentare la sua nuova ricerca, che arriva oggi dopo quel mastodontico monitoraggio 2005-2012 (pubblicato nel 2015) che in estremissima sintesi diceva: l”Unione europea è solo a metà del cammino verso una società rispettosa dell”uguaglianza di genere; seguiva punteggio sulle attività degli Stati membri e sui loro progressi nell”eliminazione delle discriminazioni basate sul genere. Così i risultati della nuova ricerca EIGE 2017 sono stati commentati da Věra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i Consumatori e l”Uguaglianza di genere: “La parità tra uomini e donne è uno dei valori fondamentali dell”Unione: l’equità. I numeri parlano chiaro e dimostrano come l”uguaglianza sia un driver per la crescita economica. Dunque l”uguaglianza di genere porterà una maggiore crescita in Europa”.

Spiega Virginija Langbakk, che dirige l”EIGE: “Il nostro studio dimostra che la parità di genere è un bene per l”economia e non può essere ignorato se l”UE vuole raggiungere una crescita sostenibile e inclusiva. Per troppo tempo le disuguaglianze di genere hanno limitato le opportunità economiche delle donne e ora abbiamo anche la prova che la parità di genere è cruciale per l”intera economia”. I test confermano che i miglioramenti della parità di genere potrebbe generare fino a 10,5 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2050, portando il tasso di occupazione UE a quasi l”80%. Inoltre il prodotto interno lordo pro capite della UE ne risentirebbe positivamente, aumentando di quasi il 10% entro il 2050. Il livello dei benefici economici varierebbe notevolmente tra gli Stati membri, con alcuni singoli Paesi che vedrebbero un aumento del PIL di quasi il 4% ed altri superiore al 10%. I Paesi con più spazio per migliorare il loro attuale livello di parità di genere hanno quindi più da guadagnare”.

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Non solo. “Le misure per una maggiore uguaglianza di genere potrebbero anche contribuire ad affrontare le sfide demografiche dell”UE, come l”invecchiamento della popolazione. Precedenti ricerche suggeriscono che la parità di genere è legata a tassi di fertilità più elevati, il che incrementerebbe la popolazione ed aumenterebbe l”offerta di lavoro a lungo termine. Questo è importante alla luce delle attuali proiezioni demografiche UE, che prevedono un ulteriore incremento di pensionati”.

La ricerca EIGE è stata condotta anche con proiezioni per verificare i benefici economici che verrebbero apportati su certi settori dalla parità di genere o almeno da una riduzione delle disparità. In particolare su STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) sull”istruzione, sull”attività del mercato del lavoro e la retribuzione. Valutando anche i cambiamenti demografici. Una ricerca enorme e molto interessante: nessuno studio precedente ha dimostrato attraverso modelli econometrici l’ottenimento d’una così ampia gamma di vantaggi macroeconomici nell’UE attraverso la parità di genere.

 

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