Una mail bombing contro Sanremo. Perché ogni giorno se ne scopre una. E quando è venuto fuori che il giovane rapper che ha migliaia di fans su you-tube è diventato famoso con canzoni oscene, sessiste, violente, molte donne non ci hanno visto più, carta e penna (o meglio: tastiera del computer) e hanno scritto alla Commissione di Vigilanza: questo, proprio, no.
Col mestiere che ci siamo scelte, noi giornaliste che aderiamo a GiULiA e che per i nostri giornali scriviamo di cronaca nera e di politica, di cultura e di mafie, non siamo certo facili a scandalizzarci. E se c’è una cosa contro la quale combattiamo, in ogni sua forma, è la censura.
Per quel che riguarda poi canzoni sessiste o in cui si parla di donne ammazzate (“Via Broletto” e “Ma mi voleva bene, tanto bene” dei Cetra – per dire – sono due femminicidi), è piena la storia della musica, ironiche o meno. Ma qui è il troppo che stroppia.
Siamo assolutamente d’accordo con quante hanno scritto la loro rabbia a com_rai@camera.it: i brani di questo rapper – che senz’altro ora porterà a Sanremo un pezzo assolutamente encomiabile, ma non ci interessa – sono “non tollerabili”.
Ecco il testo della lettera:
“Considero vergognoso che partecipi a Sanremo Junior Cally, un rapper per ragazzini/e che ha nel suo repertorio canzoni contenenti frasi come queste:
«Lei si chiama Gioia, beve poi ingoia.
Balla mezza nuda, dopo te la da.
Si chiama Gioia, perché fa la tr*ia, sì, per la gioia di mamma e papà».
«Questa non sa cosa dice. Porca tro*a, quanto ca**o chiacchera? L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera».
«state buoni, a queste donne alzo minigonne»;
«me la chi*vo di brutto mentre legge Nietzche»;
«ci scopi*mo Giusy Ferreri [la cantante ndr]»;
«lo sai che fotti*mo Greta Menchi [una influencer, ndr];
«lo sai voglio fott*re con la Canalis [la conduttrice ndr]»;
«queste put**ne con le Lelly Kelly non sanno che fott*no con Junior Cally»
Ritengo che la RAI dovrebbe svolgere un ruolo importantissimo nel contrastare la violenza contro le donne. Ma quanto meno esigo possa evitare di fomentarla dando spazio a questi “cantanti”.
Cordiali saluti”
Intanto, contro la presentazione di Sanremo fatta da Amadeus con le sue “donne bellissime” che “sanno stare un passo indietro” al loro uomo, sono insorte anche le parlamentari: deputate di vari schieramenti hanno scritto ai vertici di viale Mazzini perché il conduttore faccia “scuse pubbliche”. Aspettiamo…