Dal 21 al 23 novembre torna il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo (FMWJ), organizzato da GiULiA giornaliste e ideato e diretto da Marilù Mastrogiovanni, che quest’anno sarà ospite delle città di Taranto, Bari e Brindisi.
Ecco una prima anticipazione del ricco programma:
Lectio su “Journalists: the bête noire of organised crime” di Pauline ADES-MEVEL, Head of European Union & Balkan desk- RSF Reporters without borders
Donne e diritti nel corno d‘Africa
La testimonianza dell‘attivista Shukri Hussein Warsame e dei suoi figli, impegnati in Somalia per garantire il diritto alla salute a donne e bambini. Una presenza straordinaria, una testimonianza toccante di vita e di lavoro.
Shukri Hussein Warsame e i suoi figli, attivistin per i diritti umani in Somalia
Yassin Isse Wardere, direttore per il Corno d‘Africa di The Voice of America
Shukri Said, Africa Oggi – Radio Radicale
Da Tokio 2020 a Taranto 2026: le atlete e le tifose
Il mondo dello sport non è ‘amico delle donne. Oltre alla grave e intollerabile discriminazione economica tra atlete e atleti, alla scarsa presenza delle donne nelle strutture dirigenti delle diverse discipline, alla insufficiente promozione dello sport femminile, c’è una modesta, inadeguata e spesso stereotipata rappresentazione degli sport femminili sui media». Per questo sono necessarie nuove idee guida per una diversa informazione:
Presentazione del libro e del Manifesto „Donne media e sport“
Silvia Garambois, Giulia giornaliste
Mara Cinquepalmi, Giulia giornaliste
Iran dis-velato: a quale prezzo?
Il caso di Nasrin Sotoudeh, avvocata condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate, è quello più noto. E’ stata punita per aver rappresentato la difesa legale delle donne arrestate nel 2018 perché avevano manifestato pubblicamente contro l’obbligo del velo. Ma in Iran sono numerose le attiviste che si oppongono all’obbligo di coprirsi il capo e che devono fare i conti con i diritti negati loro ogni giorno.
Tiziana Ciavardini, scrittrice, Il Fatto quotidiano
Maryam Rahimi, scrittrice, regista iraniana, autrice di “Time to change”
Kurdistan, e le guerre dimenticate dai media
Antonella Napoli, Focus on Africa
Esma Cakir, giornalista turco curda
La mafia che si fa ma non si dice
Le mafie di “provincia”, quelle che ingrassano lontano dai riflettori e dai circhi mediatici. Raccontate da giornaliste che difendono i fatti da chi vuole occultarli. Pagandone il prezzo.
Floriana Bulfon, L’Espresso
Anna Scalfati, Giulia giornaliste,
Graziella di Mambro, Latina oggi
L’Ambiente non è un Paesaggio di contorno
Dalla Turchia al mare e al cielo di Taranto fino agli ulivi millenari del Salento: lo studio del paesaggio è lo studio delle connessioni tra i popoli e l’Ambiente. Che cosa si distrugge quando il Paesaggio viene eradicato?
Esther Voswickel, antropologa di stanza ad Instabul
Sbarre e diritti, quando si raccontano i tabù
Il diritto a raccontarsi, il diritto a raccontare. L’esperienza di teatro e cinema con i “precauzionali” di Rebibbia. Se la narrazione restituisce dignità all’essere umano, riducendo in polvere i Tabù, il rischio è diventare “polvere”. Invisibili, censurati, rimossi. Come “polvere di sbarre”
Daniela Marazita, drammaturga, regista
Visione unica del documentario censurato “Polvere di sbarre”, girato con i detenuti della sezione “precauzionali” del carcere di Rebibbia.
UN Universal periodic review, quali diritti „umani“ per le donne in Italia
Il 4 novembre l’Onu avrà messo sotto esame l’Italia sul tema dei diritti umani. Il nostro paese è infatti chiamato a fare il cosiddetto «terzo ciclo» della Revisione periodica universale (Universal Periodic Review – UPR), una procedura per cui, ogni quattro anni circa, tutti gli stati membri dell’Onu si sottopongono ad un esame complessivo in materia di diritti umani.
Una rete di organizzazioni delle società civile, hanno preparato e presentato ai rapporteurs delle Nazioni Unite un rapporto dettagliato sui diversi aspetti che riguardano la condizione delle donne in Italia e delle raccomandazioni presentate all‘ONU a Ginevra l’11 ottobre.
Il Forum of Mediterranean women journalists, tra le organizzazioni firmatarie delle raccomandazioni indirizzate all‘ONU, presenta il Rapporto.
Simona Lanzoni, vicepresidente Grevio e Fondazioni Pangea; presidente Reama-Rete per l‘auto mutuo aiuto
Patrizia Scannella, WILPF-Ginevra
Quale verità: Donne, guerre, migranti e altre notizie manipolate
Per papa Francesco Eva è stata vittima di una fake news uscita dalla bocca del serpente. Da allora le bufale non hanno smesso di rovinare le donne, se è vero che ancora di una donna che ha subito molestie si scrive che ci ha costruito su una carriera, mentre un femminicida è definito dai giornali “gigante buono”. Le vittime di questi abusi dell’informazione non sono solo i corpi delle donne: quando si parla di migranti la verità spofonda in fondo al mare, insieme alle vittime di smuggling e trafficking. E le notizie che giungono dai fronti di guerra diventano brandelli distorti dei fatti, piegati e manipolati in base al tornaconto dei governi.
Giuliana Sgrena, giornalista Il Manifesto
Global media monitoring Project: lo sguardo delle donne sui media
Brenda Murphy, Department of Gender Studies Research Associate I Mediterranean Institute, University of Malta
Orizzonti mediatici e culture dello spogliarello: patriarcato, e rappresentazione dei corpi delle donne nella società contemporanea. Tra donne che fanno le notizie, donne che fanno notizia, e donne oggetto delle notizie: la proposta di una data analysis.
Guerra al popolo curdo: il ruolo delle donne e degli accademici
Sinem Arslam, ricercatrice e attivista curda, Transnational Dynamics of Civil War Peace Processes, University of Essex
Yemen, Libia, Siria: le guerre per procura
Non fanno notizia, perché gli echi non raggiungono la grassa Europa, se non sotto le sembianze di vittime in fondo al mar Mediterraneo. Raccontarle è difficile: per raccogliere immagini e testimonianze si rischia la vita, perché il visto giornalistico è concesso con difficoltà. C’è un solo modo per distinguere fake news e realtà: esserci.
Francesca Mannocchi, giornalista, autrice di “Porti ciascuno la sua colpa” (Laterza, 2019)
“Il barometro dell’Odio”
Donne, migranti e rifugiati sono il bersaglio preferito degli haters on line.
Una ricerca di Amnesty international analizza il linguaggio usato sui social dai politici italiani sotto elezioni.
RICCARDO NOURY, portavoce Amnesty international Italia
Tra precarietà e minacce: lo stato dell‘Informazione in Puglia.
Uno Sguardo a “Sud” di genere e generazionale sul fenomeno mondiale della “Pressphobia”
Presentazione dei risultati della ricerca-inchiesta condotta tra figure professionali e spettatori del giornalismo pugliese
LA RETE DEL FORUM OF MEDITERRANEAN WOMEN JOURNALISTS
Il Forum of Mediterranean women journalists è organizzato da Giulia giornaliste.
E’ finanziato da:
Corecom Puglia, FNSI, Consigliera di parità regionale, Amnesty international.
Con il supporto del Ministero degli Esteri.
In collaborazione con l’Università degli Studi di Bari, col patrocinio del Comune di Taranto e Brindisi.
Aderiscono alla rete del Forum of Mediterranean women journalists 2019:
Ordine nazionale dei giornalisti, Amnesty international, Reporters without borders, Ossigeno per l’Informazione, Ordine dei giornalisti Puglia, Assostampa, Smurare il Mediterraneo (Uniba), Master in Giornalismo (Uniba, dipartimento For. Psi. Com (Uniba), Archivio di Genere (Uniba), Balab-One stop shop (Uniba), Innovation & creativity center (Uniba), Fondazione Pangea- Reama, Centro antiviolenza Renata Fonte, Università di Malta, The Shift news (Malta), Association of European Journalists -Bulgaria, Collegi de periodistes de Catalunya, Czech Center for Investigative Journalism -Prague, Associacio Mon Comunicacio-Barcelona, Creis-Centro ricerca europea per l’innovazione sostenibile, Uzbek -German Forum for human rights-Berlin, Radio Radicale
ALLA RETE NEGLI ANNI HANNO ADERITO:
UNHCR-Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati; Presidenza della Camera dei Deputati (presidente Laura Boldrini); Accademia Della Crusca; Associazione nazionale “Articolo 21”; Università del Salento; UsigRai.
PRESENZA AGLI EVENTI SULLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Il Forum è presente sui tavoli di:
Unesco, ONU, OSCE, Anna Lindh foundation.