‘Roma, 6 dic – Donne sempre penalizzate nel tempo libero, meno studio per i giovani, piu” lavoro per gli occupati, tanto tempo perso in auto. Ma soprattutto tanta, tanta, tv per tutti, con i giovani che pero” scelgono Internet con un
utilizzo raddoppiato rispetto al 2002. Cosi” e” cambiata la vita delle italiane e degli italiani negli ultimi 20 anni, come evidenzia l”Istat nella terza rilevazione sull”uso del tempo condotta tra il 2008 e il 2009, intervistando un campione di 40.944 persone che hanno descritto in un diario le loro attività quotidiane. Confrontati con i risultati della rilevazione 1988-1989, i dati dell”ultima rilevazione mostrano l”evoluzione nel modo in cui le cittadine e i cittadini organizzano la propria giornata.
Vediamo nel dettaglio:
– DONNE. Nel corso della giornata delle lavoratrici, il tempo per il lavoro familiare cresce nel pomeriggio fino a dopo cena; solo dopo le 21 le donne che svolgono attività di tempo libero superano quelle impegnate nel lavoro familiare. Le donne sono penalizzate, non riescono cioè a svolgere le attività del tempo libero come gli uomini, neanche se a questo si aggiunge il tempo dedicatovi in contemporanea ad altre attività.
– WEEKEND PER LE FACCENDE DOMESTICHE. Per gli studenti, il 22,7% di un giorno medio feriale è occupato dalla frequenza scolastica e dallo studio. Per gli occupati il 29,5% del giorno medio feriale è destinato al lavoro, quota che si riduce al 13,6%
del sabato e al 5,1% della domenica. Le lavoratrici svolgono più lavoro familiare il sabato (4h33”) e la domenica (4h01”) che in un giorno feriale (3h24”), per questo il loro tempo libero cresce di meno nel week end. Per gli anziani, i giorni lavorativi e il
sabato sono giornate più simili, mentre la domenica vede una dilatazione sia del tempo libero (47” in più) sia di quello dedicato alle attività fisiologiche (22” in più).
– STUDENTI: Negli ultimi vent”anni si è contratto il tempo dedicato dagli studenti all”istruzione e alla formazione (19” in meno al giorno) e quello dedicato alle attività fisiologiche, cioè al sonno, al mangiare e alla cura di sé‚ (16” in meno), mentre è
aumentato il tempo libero (33” in più) e, purtroppo, anche quello dedicato agli spostamenti (23” in più).
– OCCUPATI. Nello stesso periodo per gli occupati è aumentato il tempo di lavoro (12” in più) e per gli spostamenti (17” in più), mentre è diminuito il tempo per sonno e cibo. Stabile il tempo libero.
– ANZIANI: Per gli anziani è cresciuto il tempo libero di 40”, mentre è diminuito il tempo per le attività fisiologiche. Nel 2008-2009 il 51,7% del giorno medio settimanale degli anziani è dedicato alle attività fisiologiche, contro il 47,5% di quello degli studenti e il 44,9% di quello degli occupati.
– TV E VIDEO NEL TEMPO LIBERO. Guardare televisione e video è la principale attività del tempo libero per tutti. Nel corso di vent”anni il tempo dedicato ad essa è rimasto stabile per gli occupati, in diminuzione per gli studenti (6” in meno) e in aumento per gli anziani (13” in più).
– GIOVANI E INTERNET. Per gli studenti nello stesso periodo è diminuito di 21” il tempo dedicato alle attività all”aperto, è aumentata la socialità (25” in più) e l”uso di pc e internet (raddoppiato rispetto al 2002). Per gli occupati e gli anziani è
aumentato il tempo destinato al riposo (13” in più per i primi e 34” in più per i secondi).
– PIU” TEMPO LIBERO PER GLI UOMINI. La disponibilità di tempo libero è più elevata per gli studenti (5h51”) rispetto alle studenti (4h56”): queste impiegano 1h11” del loro tempo nel lavoro familiare, contro i 24” degli studenti. Lo stesso avviene per gli occupati e per gli anziani: gli uomini dispongono di 4h00” di tempo libero e svolgono lavoro familiare per 1h14”, contro le 3h13” di tempo libero e le 3h39” di lavoro familiare delle donne; tra gli anziani, la distanza tra i sessi nel lavoro familiare è
elevata (4h52” per le donne e 2h32” per gli uomini), così come per il tempo libero (6h06” per le donne e 7h31” per gli uomini). Infine, per gli uomini a contrarsi è principalmente il tempo dedicato alle attività fisiologiche (35” in meno), per le donne il lavoro familiare (40” in meno). (ansa)
‘