Afghanistan: partorisce la terza figlia, il marito la strangola perché voleva un maschio

Ancora un non-motivo per uccidere una donna. Sher Mohammad, 30 anni, aveva già minacciato Storai. Perché non è stato fermato in tempo?

Afghanistan: partorisce la terza figlia, il marito la strangola perché voleva un maschio
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Redazione Modifica articolo

31 Gennaio 2012 - 10.31


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‘Kabul, 30 gen – Uccisa dal marito per aver partorito la terza bambina invece di un maschio. L”agghiacchiante vicenda, come riferisce l”agenzia afghana Pan, e” avvenuta in un villaggio remoto nella provincia settentrionale afghana di Kunduz. L”uomo, Sher Mohammad, 30 anni, aveva minacciato diverse volta la moglie, identificata con il nome di Storai, perche” voleva un figlio maschio. Ci si chiede ancora una volta perché un non-motivo possa portare all”ennesima violenza contro una donna, alla sua uccisione. E perché quest”uomo non sia stato fermato in tempo.

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In base a quanto ha riferito la polizia locale, la vittima e” stata strangolata dal marito – un membro della milizia locale – con l”aiuto della madre sabato scorso nel villaggio di Mafli, (distretto di Khanabad), ma la notizia si e” appresa solo oggi. La polizia ha arrestato la suocera della vittima ed e” alla ricerca del marito che e” riuscito a fuggire ed e” tuttora latitante. Il capo della polizia del distretto, Sufi Habibullah, sostiene che il giovane ha trovato rifugio presso uno dei boss locali di nome Qadir, alla guida di un commando di 30 uomini armati. ””Finche” sara” protetto dal boss locale non potremo arrestarlo””, ha detto Habibullah.

La responsabile del dipartimento per le questioni femminili, Nadera Gayah, ha confermato che Sher Mohammad aveva avvertito diverse volte la moglie che ci sarebbero state conseguenze gravi se non avesse partorito un maschio. Gayah ha definito l”uccisione di Storai il peggior esempio di violenza contro le donne mai verificatosi nel Paese.

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Lo studioso religioso Maulvi Khosh Mohammad ha pure condannato il delitto sostenendo che l”incidente riflette l”ignoranza tra la gente. ””E” la peggiore forma di crimine e va totalmente contro i diritti delle donne, garantiti dall”Islam””, ha detto chiedendo anche una punizione deterrente per il ricercato.

La storia di Storay e” solo l”ultimo di una serie di episodi che mette in luce gli abusi di cui sono spesso vittime le donne afghane. Lo scorso novembre, nella stessa provincia, una famiglia afghana che si era rifiutata di concedere la mano della figlia a un uomo ritenuto pericoloso e” rimasta vittima di un”aggressione nella quale alcuni uomini hanno cosparso di acido marito, moglie e i tre figli. La polizia ha poi arrestato il genero mancato e tre suoi fratelli ritenuti responsabili dell”aggressione.’

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