‘Barcellona, 17 ago – Barcellona dichiara guerra al sesso in strada e da oggi punisce con multe salate, fino a 3.000 euro, i clienti delle prostitute sorpresi in flagrante. La nuova ordinanza di convivenza, che vieta la prostituzione negli spazi pubblici, è entrata in vigore la scorsa mezzanotte, fra le proteste delle associazioni catalane di Azione Sociale, i controlli intensificati della polizia municipale e il plauso dell”opinione pubblica cittadina, almeno a giudicare dai sondaggi on line di quotidiani, come La Vanguardia, che premiano con una maggioranza del 78% l”iniziativa.
Già la scorsa notte decine di vigili urbani sono stati impegnati nel nuovo dispositivo che prevede controlli a tappeto nelle zone tradizionalmente battute dalle prostitute, come le Ramblas o il quartiere del Raval, nel centro storico. Nel mirino dell”amministrazione comunale i clienti che chiedono o negoziano prestazioni, con “condotte volte a promuovere la prostituzione in strada”. Le multe partono da 1.000 euro, che aumentano a 1.500 euro, se il commercio avviene a meno di 200 metri da una scuola, e arrivano a 3.000 euro nei casi in cui si mantengano rapporti sessuali in strada. Aumentate anche le sanzioni per le prostitute, che rischiano da 100 a 300 euro per offrire o accettare una prestazione negli spazi pubblici, fino a 750 euro se in prossimità di una scuola.
A differenza della precedente ordinanza di convivenza, in vigore dal 2006, quella pubblicata ieri sul Bollettino ufficiale provinciale prevede, oltre all”inasprimento delle sanzioni, l”eliminazione dell”avvertimento preventivo da parte dei vigili urbani, che potranno procedere direttamente a elevare le multe. Le prostitute potranno comminarle con un corso di reinserimento dell”Agenzia per l”Approccio integrale del lavoro sessuale (Abits), istituita dal Comune, la cui priorità è “la protezione di questo collettivo a rischio di tratta e sfruttamento”, come ha spiegato oggi in dichiarazioni radiofoniche l”assessora per le Donne e i diritti civili del Comune di Barcellona, Francina Vila. Nel difendere l”ordinanza, Vila ha ricordato che “l”amministrazione ha incrementato del 67% il budget per quest”anno destinato all”Agenzia”. “L”ordinanza è un messaggio chiaro di quello che non vogliamo accada nelle nostre piazze”, ha assicurato. Sul fronte opposto, Teresa Crespo, presidente degli Enti Catalani di Azione Sociale, che condanna la nuova normativa, che “castiga le prostitute, l”anello debole della catena, senza affrontare il problema, per combattere il fenomeno alla radice”.
La nuova offensiva contro la prostituzione è stata approvata con i voti a favore di Convergencia i Union, alla guida dell”amministrazione comunale, e del Partido Popular; mentre hanno votato contro i socialisti del Psc, gli eco-comunisti di Icv-Euia e gli indipendentisti di Unitat per Barcelona.’