Israele, la doppia vita delle casalinghe-spie del Mossad | Giulia
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Israele, la doppia vita delle casalinghe-spie del Mossad

Conducono vite parallele tra missioni pericolose e incombenze familiari. "Sono eccellenti" dice di loro Pardo, capo dei più potenti servizi segreti del mondo

Israele, la doppia vita delle casalinghe-spie del Mossad
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11 Settembre 2012 - 21.50


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‘Tel Aviv, 11 settembre – Niente le ferma: non certo i nemici di Israele, ma neppure le mille incombenze della routine familiare. Vivono esistenze parallele, perfettamente a loro agio sia fra le retrovie di Paesi ostili allo Stato ebraico dove agiscono sul filo del rasoio, sia negli asili nido dove nei periodi piu” calmi accompagnano i loro figlioletti. Attorno a loro, nessuno deve conoscere la loro reale attività. Adesso pero” le casalinghe-spie del Mossad, il potente organismo dei servizi segreti israeliani, escono allo scoperto parlando col settimanale femminile Lady Globes. Per loro l”attuale capo del Mossad, Tamir Pardo, ha solo parole di elogio: nello spionaggio, dice, per molti versi le donne sono superiori agli uomini. E un giorno, ne e” persuaso, sara” una di loro ad assumere le leve di comando.

Efrat, vice-capo di un dipartimento del Mossad, ha conosciuto il futuro marito durante una missione di spionaggio. A casa, hanno tre figli: ma lei egualmente insiste per svolgere ruoli attivi. Come lei, anche Ella ha tre figli e cerca di combinare la vita familiare con un”attivita” spericolata. Un”altra super-agente, Yael, pare sia stata ormai praticamente in tutti i Paesi al mondo. ””Ho dovuto combattere davvero – dice a Lady Globes – per proseguire le attivita” operative anche dopo aver partorito. Ci sono voluti anni per convincerli ad accettare. Il mio superiore mi diceva spesso: ”Non posso assumermi la responsabilita” che una mamma non torni a casa” ””. L”agente Efrat ha detto al giornale che lei e le sue colleghe ricorrono quando necessario alle prerogative femminili per raggiungere l”obiettivo. ””Ci sono giochi di seduzione, c”e” il ricorso all”attrazione, ci sono tentativi di eccitare l”altra parte. Ma il limite e” l”atto sessuale vero e proprio. Anche se ritenessimo utile che una di noi andasse a letto con il capo dell”ufficio del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, nessuno al Mossad lo permetterebbe””.

La stima del capo del Mossad nei loro confronti è smisurata. ””Noi prendiamo persone con un livello di intelligenza e con qualita” iniziali identiche – ha osservato – e poi constatiamo una superiorita” operativa delle donne. La loro lettura del terreno e” eccellente, come pure l”analisi delle situazioni e la visione spaziale; tutto cio” in contrasto con gli stereotipi””. Le loro vite, dicono al giornale, ricordano i film di azione di Hollywood, con una differenza: in quelle pellicole i momenti in cui la vita e” sospesa a un filo ””sono una manciata di minuti””, mentre in realta” possono durare anche mesi. Occorrono allora doti psicologiche molto particolari: doti che secondo il capo del Mossad, le sue agenti possiedono in maniera strabiliante. Fra queste: la capacita” di fingere, di improvvisare. Hanno un solo cruccio: non poter raccontare nulla del proprio lavoro. Di ritorno da una lunga missione all”estero – scrive Lady Globes – una delle agenti ha ricevuto da un funzionario una banconota israeliana di notevole taglio da mettere in tasca. Il giorno dopo, tornata ad essere l”israeliana della porta accanto, l”agente segreta e” salita su un autobus: ma il conducente, infastidito perche” non aveva preparato spiccioli per il biglietto, l”ha fatta scendere a terra senza tanti complimenti.’

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