di Paola Cireddu
Ancora oggi resistono nella società gli stereotipi e i pregiudizi nei confronti della parità di genere, e i media che svolgono una importante funzione sociale hanno una grande responsabilità nel contrastare quella cultura delle disuguaglianze che sempre più spesso si traduce in forme di violenza.
Il Premio “Gianni Massa” organizzato dal Comitato regionale per le comunicazioni della Regione Autonoma della Sardegna presieduto da Mario Cabasino, e da GiULiA giornaliste Sardegna guidata da Susi Ronchi, ha messo in moto lo scorso anno una grande macchina con un tributo al grande maestro di giornalismo Gianni Massa e a Piera Mossa, prima programmista e regista Rai in Sardegna (e seconda in Italia) scomparsa nel 2002, per far riflettere sul tema di forte attualità come quello della disparità tra i sessi nel mondo dell’informazione e della comunicazione, dove in particolare l’uso corretto di un linguaggio rispettoso delle differenze e della dignità delle persone gioca un ruolo fondamentale. Un concorso che si ispira ai valori di un trinomio indissolubile quale istruzione, formazione e informazione che costituiscono il cardine del lavoro giornalistico attraverso un percorso di crescita personale e culturale che va dalla scuola, all’università fino alla professione, per contribuire al superamento dei vecchi e sempre più inadeguati modelli culturali. Temi che GiULiA giornaliste Sardegna, associazione impegnata nel contrastare le disparità di genere legate agli stereotipi nei media e la cultura delle divisioni e delle disuguaglianze, porta avanti attraverso svariate iniziative. Fa parte della rete nazionale di GiULiA (Giornaliste Unite Libere Autonome) che coinvolge più di 1000 giornaliste in Italia, impegnate nella sensibilizzazione della società civile, così come della categoria professionale, sui temi del rispetto e della parità di genere nell’informazione, contro ogni forma di violenza e discriminazione attraverso parole e immagini.
Il Premio promosso dal Corecom e da GiULiA Sardegna dedicato al difficile rapporto tra media e parità di genere si è articolato quindi nelle tre sezioni Scuola, Università e Giornalismo, coinvolgendo le studentesse e gli studenti delle Università di Cagliari e Sassari, di alcuni Istituti superiori di Cagliari e Quartu, e il mondo del giornalismo sardo con le tre categorie Carta stampata e Web, Radio-tv, e Immagini.
L’8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, si è tenuta la cerimonia ufficiale di premiazione all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, a conclusione di un lungo percorso tra seminari, conferenze, presentazioni e la realizzazione di uno spettacolo teatrale originale scritto da undici “giulie”, promosso sempre dal Corecom e GiULiA giornaliste Sardegna dal titolo “La conosci Giulia?” (Produzione Lucido Sottile). Attraverso i ritmi vivaci e incalzanti della commedia la pièce porta in scena la simulazione di una redazione giornalistica diretta (eccezionalmente) da una donna, in cui cronache di ordinaria disparità tra i sessi e luoghi comuni sui generi si alternano tra sketch divertenti e monologhi comici e drammatici, per offrire spunti di riflessione e contribuire a formare quella consapevolezza collettiva indispensabile per conquistare il diritto democratico della parità fra i generi.
Centosedici le proposte pervenute all’organizzazione per le tre sezioni Giornalismo, Università e Scuola del Premio Gianni Massa. “Ci siamo trovati a lavorare in perfetta sintonia con il Corecom su un terreno comune, spinti e motivati dall’impegno di cercare di contrastare qualsiasi forma di discriminazione, purtroppo ancora presenti nei media – ha spiegato Susi Ronchi. – Questa serata non è la conclusione di un percorso ma è la prima tappa fondamentale di un progetto che ha visto il coinvolgimento di 50 giornaliste dell’associazione Giulia Sardegna e la realizzazione del bellissimo spettacolo “La conosci Giulia?” che ha riscontrato un grande successo con sold out in tutte e due le date di Cagliari e in quella di Sassari, oggi richiesto in diversi territori della Sardegna e in alcune regioni d’Italia. La pièce teatrale è diventata anche un laboratorio didattico per le scuole, con le Giulie abbiamo lavorato in tutti questi mesi anche con diverse classi degli Istituti superiori e dell’Università di Cagliari, tenendo seminari sul tema e coinvolgendo gli studenti in questa operazione di sensibilizzazione”.
Un premio per ricordare quanto la parità di genere ancora oggi sia fortemente condizionata negli stereotipi e nella cultura sessista spesso promossa anche dagli organi d’informazione, tra i cardini della società democratica che hanno il dovere di garantire la libertà di stampa, la diversità di opinione e il pluralismo, di promuovere il rispetto della dignità umana e di lottare contro tutte le forme di disuguaglianza, hanno ricordato le conduttrici della serata Incoronata Boccia, giornalista Rai e Valeria Aresti, avvocata. “Gianni Massa è stato un maestro di giornalismo, ha formato tanti di noi. Un professionista di grande sensibilità, fondatore dell’Agi in Sardegna che ha posto le basi anche per l‘istituzione del Corecom, sempre attento a tutte le difficoltà dei giovani giornalisti che muovevano i primi passi in quegli anni, ai più deboli”, ha sottolineato Mario Cabasino, ricordando la figura di uno dei grandi maestri del giornalismo in Sardegna scomparso a 79 anni nel 2015.
Una serata speciale ricca di interventi, momenti musicali e spassose gag, in cui hanno partecipato esponenti del mondo dell’università, della scuola, del giornalismo, della magistratura e della politica, oltre alle irriverenti Tanya e Mara (Lucido Sottile di Tiziana Troja e Michela Sale Musio). Ai vincitori la consegna delle targhe e diversi premi in denaro. In particolare gli elaborati premiati delle scuole sono il risultato della partecipazione allo spettacolo “La conosci Giulia?”, promosso da Corecom e dall’associazione GiULiA Giornaliste Sardegna, e ai diversi seminari tenuti in alcuni Istituti superiori da venti “giulie” che hanno posto l’attenzione sul difficile rapporto tra media, linguaggio e discriminazioni di genere.
Ed eccoli i vincitori di questa prima edizione: Premio “Giornalismo” per la categoria Carta stampata e Web a Federica Ginesu per l’articolo “I loro insulti peri nostri tacchi” pubblicato sul settimanale Grazia: “un esempio di giornalismo moderno per il riconoscimento dei diritti delle donne”. A consegnare il premio il capo della politica de L’Unione Sarda Giulio Zasso. Per la categoria “Giornalismo radio televisivo” sul podio del vincitore la trasmissione di Videolina “Monitor”, “una delle poche trasmissioni, se non l’unica, a livello regionale, che propone all’opinione pubblica spunti di riflessione su temi di grande attualità. Premio a Simona De Francisci, Egidiangela Sechi e Nicola Scano. A consegnare loro la targa la giornalista e vice presidente dell’Assostampa Sardegna Simonetta Selloni. Infine premio per la categoria dedicata al Giornalismo per immagini a Elisabetta Messina, consegnato dal giornalista Franco Siddi. Un’immagine, simbolo di integrazione in una giornata speciale di festa che celebra il rito del matrimonio selargino. In uno scatto la profondità dei valori irrinunciabili che fondano una società democratica. Per la sezione “Università”, in collaborazione con i Corsi di Laurea in Scienze della Comunicazione, premiate due tesi di Sassari e due di Cagliari. Per l’Ateneo di Sassari premio alla neolaureata Laura Dettori per la sua tesi dal titolo “Walter Benjamin: narrazione e società”, relatrice la Professoressa Romina Deriu, consegna del premio da parte del prorettore Pietro Ciarlo dell’Università di Cagliari. La tesi affronta alcuni dei principali temi della comunicazione nella società contemporanea, analizzando il ruolo e le nuove responsabilità che le professioni dell’informazione assumono nei nuovi scenari comunicativi.
Secondo vincitore per Sassari Carlo Mandas con la tesi dal titolo” Linguaggio di genere: (non) usi e prospettive nella Pubblica Amministrazione”, con la relatrice Patrizia Patrizi, premiante Roberta Celot, responsabile Ansa Sardegna. La tesi affronta la questione del linguaggio di genere nella dimensione della comunicazione politica e istituzionale.
Premio per le due migliori tesi dell’Università di Cagliari a Clara Zucca per il lavoro dal titolo “La percezione della donna vittima di violenza di genere: uno studio su un campione di giovani e adulti”, del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e dei Processi Socio-Lavorativi, relatrice la Professoressa Cristina Cabras, premiante il Prof. Camillo Tidore dell’Università di Sassari; Roberta Spiga, con la tesi su “Il linguaggio di genere all’interno della Pubblica Amministrazione: evoluzione, prospettive e linee guida per l’utilizzo di un linguaggio inclusivo”, Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione con la relatrice Professoressa Elisabetta Gola, premiante Lia Serreli, Direttrice generale del gruppo “L’Unione Sarda”. La tesi ha affrontato un tema di grande attualità, che viene trattato con consapevolezza e da una prospettiva multisfaccettata.
Per la sezione Scuola un ex aequo per due classi vincitrici: Classe Quarta A dell’Istituto Tecnico Primo Levi di Quartu S. Elena, guidata dalla Professoressa Sandra Pani, Indirizzo Finanza E Marketing accompagnati dal Prof. Francesco Podda e Classe Quarta I del Liceo Scientifico A. Pacinotti di Cagliari, accompagnati dalla Prof.ssa Maria Annunziata Lenigno. L’Istituto Primo Levi ha partecipato con un video dal titolo “Il valore delle parole”, sul contrasto alle discriminazioni, agli stereotipi ai pregiudizi. Il progetto dei ragazzi è stato premiato perché “ben pensato e ben costruito il video proposto, per sottolineare l’importanza della scelta delle parole, il valore del linguaggio”. A consegnare la targa la giornalista Maria Paola Masala. Da una rappresentazione stereotipata della violenza e del femminicidio a una rappresentazione corretta e rispettosa dell’identità e della dignità della vittima nel video della Classe Quarta I del Liceo Scientifico Pacinotti dal titolo “Una donna come te”. Studentesse e studenti hanno realizzato un breve filmato capace di destrutturare gli stereotipi e creare, una duplice condizione nel rapporto sentimentale e di coppia. Ha consegnato loro il premio Micaela Morelli, prorettrice dell’Università di Cagliari. Entrambi i filmati sono il frutto di un articolato percorso formativo portato avanti da GiULiA giornaliste Sardegna e Corecom in questi mesi che ha stimolato la creatività dei ragazzi, tra seminari nelle scuole e iniziative sul contrasto alle discriminazioni, agli stereotipi e ai pregiudizi, quali lo spettacolo “La conosci Giulia?” scritto da undici “giulie” che ha offerto loro spunti e stimoli per la realizzazione dell’elaborato da presentare.
Tre infine le menzioni speciali: la prima alla redazione “La Nuov@Scuola”, “un progetto straordinario di approfondimento del linguaggio, realizzato da studentesse e studenti nelle pagine del quotidiano La Nuova Sardegna che ha promosso una collaborazione continuativa con le scuole del territorio”, guidato da Daniela Scano, Caporedattrice Sassari de “La Nuova Sardegna” e coordinatrice del progetto. Ha consegnato la targa Maria Grazia De Matteis, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza; Menzione speciale alle agenzie di stampa Agi e Ansa, sul palco Roberta Celot, responsabile Ansa, e Roberta Secci (giornalista Agi), per il loro delicatissimo ruolo di fonte primaria di notizie. Consegna della targa da Francesco Birocchi, Presidente Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Menzione speciale a Eugenia Tognotti, Professoressa presso l’Università di Sassari Editorialista Nuova Sardegna e La Stampa e Federico Palomba, Alto Magistrato, ex Parlamentare ed ex Presidente della Regione, per il contributo culturale dato al premio con la loro partecipazione. Per la professoressa Tognotti ha ritirato la targa Valentina Guido, Ufficio stampa Università di Sassari. A consegnare il premio il giornalista Gianni Filippini.
La cerimonia di premiazione si è arricchita di tanti contributi da parte degli ospiti, attraverso una serie di interventi, momenti di riflessione e di spettacolo. Tra questi la cantante Ambra Pintore (nel cast di “La conosci Giulia?”) che ha portato con i suoi musicisti (Roberto Scala al basso; Federico Valenti alla chitarra; Diego Milia, violino) il brano “Sa Este”, profonde e eleganti atmosfere che restituiscono il fascino di una Sardegna arcaica e sensuale, con un dolcissimo omaggio recitato a tutte le donne; il trio femminile della classe di musica d’insieme fiati sotto la guida del Prof. Luigi Muscio del Conservatorio Pierluigi da Palestrina, costituito dalle giovanissime Selene Gaviano al flauto, Giulia Marongiu al clarinetto e Consuelo Anedda al fagotto, in repertorio Minuetto e Trio e Rondò finale dal Divertimento n. 3 di W. A. Mozart; e ancora il duo cult delle Lucido Sottile (Tiziana Troja e Michela Sale Musio), anche loro protagoniste dello spettacolo “La conosci Giulia?” di cui hanno curato anche la regia (Tiziana Troja) e la produzione. Un salto nella periferia che “ogni tanto non guasta” con i loro esilaranti personaggi, Tanya e Mara, tra colorito slang e irresistibile ironia, sempre sul pezzo in un pieno di risate e paradossi esplosivi sui temi attuali della politica, delle recenti elezioni regionali, e naturalmente sulle discriminazioni tra i sessi. La strada tracciata nel passato ci deve condurre verso una società moderna dove sia normale una rappresentazione positiva delle donne, nelle notizie, nella cronaca e nei media in generale, senza discriminazioni sessiste e nessuna forma di disuguaglianza. L’associazione GiULiA Sardegna e il Premio Gianni Massa aprono le porte anche al mondo della scuola e dell’università, ai giovani che saranno i giornalisti e le giornaliste di domani e futuri cittadini consapevoli e rispettosi della dignità umana e della parità di genere.