La storia del delitto. Il delitto avvenne a Riccione il 5 ottobre 2016: i due si frequentavano da circa un mese quando l’uomo, in una crisi di gelosia, la strangolò a mani nude e poi tentò il suicidio; un gesto ripetuto anche in carcere, a marzo. Per l’omicidio Castaldo fu condannato con rito abbreviato a 30 anni di carcere, ma in appello la condanna è passata a 16 anni (24 anni, ridotti di un terzo sempre per effetto del rito) per il bilanciamento tra attenuanti ed aggravanti dovuto allo stato emotivo, alla valutazione positiva della confessione e della volontà di risarcire la figlia della vittima.
Le manifestazioni. La sentenza rigettata ora dalla Suprema Corte era stata pronunciata alla vigilia dell’8 marzo: molte associazioni di donne allora protestarono e organizzarono manifestazioni contro quella “tempesta emotiva” con un presidio davanti alla Corte d’appello al grido di “Vergogna, l’ha uccisa un uomo non un raptus”.