Delphine, Carole e le altre: in streaming | Giulia
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Delphine, Carole e le altre: in streaming

La piattaforma in streaming video gratuito ARTE IN ITALIANO per tutto marzo dedica una programmazione speciale alla donna, con réportage da tutto il mondo.

Delphine, Carole e le altre: in streaming
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7 Marzo 2020 - 16.53


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8 marzo senza piazze… Ma le donne non si fermano, e quest’anno vanno in streaming. Proponiamo qui la programmazione della piattaforma in streaming video gratuito ARTE IN ITALIANO, che per tutto il mese dedica una programmazione speciale alla donna, con documentari, réportage, inchieste da tutto il mondo.

Delphine e Carole, le insubordinate

Tra nouvelle vague e femminismo

Nel 2009 Carole Roussopoulos, regista e video-artista femminista, avvia, pochi mesi prima della sua morte, un progetto per un documentario sulla sua amica e compagna di lotta, l’attrice Delphine Seyrig. Il progetto è stato il punto di partenza di questo film: un omaggio al femminismo degli anni 70, quelli della nouvelle vague del cinema francese, e a due delle sue protagoniste.

 
 

#MeToo entre dans la danse

 
À travers l’amitié entre l’actrice Delphine Seyrig et la vidéaste Carole Roussopoulos, leurs luttes et leurs images subversives, un hommage vibrant au féminisme “enchanté” des années 1970, joyeuses et foutraques.
 
 
 

Argentina: la rivolta delle donne  

Mónica è stata bruciata viva e assassinata da suo marito alla Vigilia di Natale; Maira ha subito 52 operazioni chirurgiche dopo essere stata sfigurata. Come tante altre, sono le martiri di un preoccupante fenomeno di violenza contro le donne in Argentina: ogni 32 ore si consuma un omicidio per mano di ex mariti o compagni. Il procuratore Mónica Cuñarro si batte per l’applicazione di pene più severe in caso di condanna per femminicidio, reato introdotto nel codice penale nel 2012.
L’indignazione generale rispetto alla metastasi machista in Argentina ha permesso la nascita del collettivo ‘Ni una menos’, che reclama parità di diritti e la legalizzazione dell’aborto (consentito attualmente solo in caso di stupro), sulla cui introduzione è in atto una levata di scudi da parte delle associazioni cattoliche. Tale ‘rivolta femminile’ si è estesa ad altri paesi del Sudamerica, tra cui Perù, Messico e Colombia.

Legge contro la violenza sulla donne      
Francia e Spagna a confronto

Se in Italia esiste una nuova legge (2018) per proteggere gli orfani di madri vittime di femminicidio, in Francia la strada da percorrere per proteggere questi bambini è ancora lunga.

 
 
 
 

Svezia: dove le prostitute non esistono

La tragedia della “Piccola Jasmine”, all’anagrafe Eva-Marree: aveva 27 anni quando è stata uccisa con 32 pugnalate dal padre dei suoi bambini, in un ufficio dei servizi sociali svedesi. Era l’11 luglio 2013.

Per lei l’incubo era iniziato tre anni prima: nel tentativo di provvedere ai suoi bambini di 4 e 5 anni, decise di diventare una escort. Eva-Marree si prostituiva mentre i piccoli erano a scuola, commettendo l’errore di parlarne a sua cugina; questa allertò infatti i servizi sociali, che le tolsero senza appello la custodia parentale, per poi affidare i piccoli al loro padre, uomo violento dal passato torbido.
Esistono zone d’ombra in uno dei paesi più avanzati dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. Per una semplice delazione si può perdere la patria potestà; inoltre, la vita di una prostituta è tutto fuorché idilliaca nello Stato scandinavo, pioniere (1999) nell’inasprimento delle sanzioni contro clienti e lavoratrici del sesso. 

Dopo l’assassinio di Eva-Marree, sua madre Zénitha ha chiesto giustizia per tutte le donne che condividono le vessazioni subìte da sua figlia: la testimonianza in questo struggente documentario firmato Ovidie.

https://www.arte.tv/it/videos/071485-000-A/svezia-dove-le-prostitute-non-esistono/

 

 Donne migranti: la “doppia violenza”

Le   donne migranti sono particolarmente vulnerabili. Molto spesso, dietro la loro fuga ci sono violenze di genere: stupri, mutilazioni genitali, prostituzione coatta

https://www.arte.tv/it/videos/086089-070-A/donne-migranti-la-doppia-violenza/

 
 

 

Russie : SOS femmes en danger
ARTE Reportage

Véritable fléau,tabou du temps de l’Union soviétique, la violence domestique commence tout juste à être reconnue au sein de la société russe, même si elle continue à être minimisée. Le centre Anna, une ONG fondée en 1993, installée à Moscou, est la première institution du pays à venir en aide aux femmes. 

https://www.arte.tv/fr/videos/077737-000-A/russie-sos-femmes-en-danger/

Siria: Adra, le sopravvissute

ARTE Reportage

Le metteur en scène franco-syrien Ramzi Choukair les a cherchées, les a trouvées. Il leur a demandé d’écrire leurs histoires et d’incarner, au théâtre, leur propre rôle. Leur vie est marquée par la résilience, face aux violences et aux tortures subies pendant des mois ou des années. 

https://www.arte.tv/fr/videos/080458-000-A/syrie-adra-les-survivantes/

 

Segreti di Donne

 

Trois générations confrontées à la difficile décision d’avorter. Un documentaire autobiographique et pudique sur une question toujours brûlante.
À 24 ans, la réalisatrice Stefanie Brockhaus découvre à son grand désarroi qu’elle est enceinte. Elle décide d’avorter, mais cet événement laisse en elle une trace douloureuse et bien des questions sans réponses. Quelques années plus tard, alors que la jeune femme, déjà mère d’un enfant qu’elle a désiré, se découvre à nouveau enceinte, le souvenir se réveille en elle. Alors qu’elle aborde le sujet avec sa mère, celle-ci lui apprend qu’elle aussi, dans sa jeunesse, a mis fin à une grossesse. C’est ensuite sa grand-mère maternelle qui lui révèle sa propre histoire d’avortement. Ni l’une ni l’autre n’en avaient jamais parlé à personne. Pourquoi ce secret de famille est-il aussi lourd à porter ? Pourquoi ce sujet est-il encore tabou alors même que l’avortement a fait et fera toujours partie intégrante de la vie de tant de femmes ?
En réalisant ce film autobiographique, Stefanie Brockhaus se confronte aux sentiments contradictoires – culpabilité, soulagement, tristesse, doute ou certitude – qui traversent toutes celles qui se trouvent confrontées à ce choix difficile.

Sudan: donne in prima linea

ARTE Reportage
Madri, militanti, insegnanti, studentesse e musiciste: le donne del Sudan partecipano con determinazione alla rivolta pacifica dopo 30 anni di umiliazioni sotto il regime di Omar al-Bashir. Nonostante repressione, violenze e arresti, restano in prima linea per combattere le leggi morali che le impediscono di riunirsi in pubblico e le obbligano a rigidi codici di abbigliamento. https://www.arte.tv/it/videos/089499-000-A/sudan-donne-in-prima-linea/

Storie di emancipazione femminile in Repubblica Democratica del Congo

ARTE Reportage

Il lato oscuro della (ricca) industria mineraria della Repubblica Democratica del Congo sono le ‘Mama Twangaise’, lavoratrici sfruttate delle mine artigianali, molto spesso costrette a prostituirsi per rifondere i propri debiti. La rete associativa RENAFEM (“rete nationale delle donne in miniera”) ha avviato un moto di emancipazione presso le donne congolesi, incoraggiando esempi – come quello di Angélique Nyirasafari nel campo dell’imprenditoria – in grado di scalfire il dominio maschile. 

https://www.arte.tv/it/videos/089789-000-A/storie-di-emancipazione-femminile-in-repubblica-democratica-del-congo/

Siria: Rojava, la rivoluzione delle donne

ARTE Reportage

Incastrato tra la Turchia minacciosa, la rediviva dittatura siriana e i focolai dello Stato islamico sempre pronti ad approfittare delle divisioni, il Rojava porta avanti la sua rivoluzione femminile. Nella regione autonoma, detta anche Kurdistan siriano e ribattezzata Federazione Democratica della Siria del Nord, quattro milioni di arabi, curdi, e siriaci vivono insieme seguendo un nuovo contratto sociale: parità dei sessi, libertà religiosa e divieto della pena di morte.

https://www.arte.tv/it/videos/084989-000-A/siria-rojava-la-rivoluzione-delle-donne/

 
 
 

Le amazzoni della “Fantasia” in Marocco

 
 
La fantasia è un’antica tradizione tribale, rurale e religiosa, che le popolazioni berbere del Marocco portano avanti da duemila anni. Ogni anno a Mediouna, vicino a Casablanca, oltre 500 cavalieri si affrontano in una gara di galoppo, esibizione d’armi, grida e colori. In Marocco ci sono 5mila squadre di cavallerizzi uomini, ma le donne si stanno finalmente ritagliando il proprio spazio: le scuderie di amazzoni sono soltanto 13, ma sono destinate a crescere. Online dal 7/2 fino all’8/5
 
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