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“I dieci saggi e il resto donne” per dare un segnale di cambiamento: è la formula sintetica che “trapela” sull”Huffington Post dai colloqui riservati fra Berlusconi, Bersani e Giorgio Napolitano. Magari non vera alla lettera, ma comunque sintomatica. Vera o sintomatica, la respingiamo al mittente.
Le donne non sono il resto di niente, di una politica maschile annientata come quella che si sta sfarinando sotto i nostri occhi. Giá rimosse da quel triste comitato di saggezza pubblica, non avremmo in veritá gradito farne parte.
Tanto meno gradiremmo, ora, esserne “il resto”, né fare la parte del lato innovativo di una manovra che ”salva” la democrazia parlamentare con un”ennesima mossa emergenziale di natura presidenzialista. Le donne hanno nomi, cognomi, storie, biografie, posizioni politiche. Nessuna puó essere ridotta a segnale d”altro, né al resto di niente.
Maria Luisa Boccia, Elettra Deiana, Ida Dominijanni, Bianca Pomeranzi, Gabriella Bonacchi, Fiorella Cagnoni, Ornella Cioni, Maria Rosa Cutrufelli, Rosetta Stella, Francesca Cok, Marina Graziosi, Luana Zanella, Cristina Mosca, Paola Bono, Stefania Vulterini, Angela Ronga, Danila De Angelis, Rita Trasei, Marina Fiamberti, Nadia Ruggeri, Edda Billi, Giovanna Carnevali, Cristina Mecci, Cristiana Scoppa, Maria Brighi.‘