Comunicato dell’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria per un Governo paritario
“Il livello di uguaglianza tra i sessi è un indicatore, un termometro del grado di civiltà di una nazione…..Ma anche oggi in Italia, dove la condizione delle donne non è certo comparabile al passato, resta ancora molto da fare”.
Sono frasi estrapolate dal discorso del Presidente della Repubblica dello scorso 8 marzo e di principi richiamati di nuovo dal Capo dello Stato nel discorso pronunciato al Parlamento il 22 aprile, quando si è riferito alla esigenza di una effettiva e piena valorizzazione delle risorse e delle energie femminili: si tratta di frasi e principi che L’Accordo ha apprezzato e condiviso.
Non può essere infatti trascurata l’importanza della forza innovatrice delle donne, presenti e attive anche con posizioni di vertice nella vita economica, culturale e sociale del Paese e oggi anche più numerose nel Parlamento. Tuttavia tale forza innovatrice non può esprimersi se le donne sono di fatto escluse dai centri effettivi della decisione politica e del potere.
Le votazioni svoltesi in Parlamento per la elezione del Capo dello Stato hanno provocato disagio e sconcerto perché hanno dimostrato come la democrazia italiana sia esposta a gravissimi rischi, se affidata solo agli uomini, che da soli hanno finora deciso e diretto e che hanno dato prova di anteporre interessi personali, di carriera o, nel migliore dei casi, di gruppo e di partito, agli interessi generali del paese. E’ urgente e indispensabile che le donne vengano poste in condizione di contare effettivamente, perché costituiscono una forza essenziale di rinnovamento.
L’Accordo ritiene perciò indispensabile che il costituendo Governo sia composto da un egual numero di uomini e di donne.