La grammatica la fa...la differenza | Giulia
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La grammatica la fa...la differenza

Un libro di racconti, filastrocche e fiabe che mostra a bambini e bambine la naturalezza dell’uso del linguaggio di genere.

La grammatica la fa...la differenza
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26 Aprile 2015 - 14.16


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L”ala destra, l”ala sinistra (stiamo parlando di calcio, non di polli) e il libero. Sottinteso giocatore. Se invece a scendere in campo è una giocatrice sarà impegnata nel ruolo di libera, giusto?

Non parliamo poi di come rimanga sconvolta una maga – sì quella sorte di fata che la fiabistica attribuisce ad ogni nuovo o nuova nato/a; come l”angelo custode della tradizione cristiana, notoriamente asessuato…; ma questo è un altro discorso – dinanzi alle pretese di declinare per genere i mestieri. Dunque la suddetta maga, abituata a trasformare zucche in carrozze e a far impalmare principi azzurri alle fanciulle, resta sconvolta quando scopre che la sua protetta vuol diventare invece ingegnera spaziale; ma poi, vocabolario alla mano, se ne fa una ragione.

Col che fa due; due dei molti racconti (e fiabe e filastrocche…), tratti da “Le autorità inaugurano il monumento all”Aurora, con allegato l”opuscolo di linguistica “La grammatica la fa… La differenza!“. Scritto da Autrici varie, ossia scrittrici, grammatiche e giornaliste, illustrato da Gabriella Carofiglio ed edito a Foggia da Mammeonline, 48 pag, costa 12 euro. Presidente della casa editrice è Donatella Caione, per informazioni: editricemol@gmail.com oppure www.casaedirticemammeonline.it.

Un libretto quadrato, disegnato e coloratissimo, con copertina patinata e una bella grafica: perchè la bellezza coinvolge e seduce tutti, tantopiù i destinatari di questo libro, i bambini.
Con leggerezza e ironia le storie proseguono. La più divertente mette in scena gli sconvolgimenti causati nella vita d”un paesino da un cambio di vocale finale. Si comincia dalla porta che diventa un porto e piazza in tinello un bastimento carico di tonni…, con quel che segue.
La poesia che dà il titolo alla raccolta parte invece dalla lettura dei giornali in classe, delle contraddizioni fra testo e foto, chiamando in causa gli errori giornalistici. Recito dei brani, però saltabeccando qua e là: “Il sindaco di Altezza / ha inaugurato or ora / con l”assessore al fianco / il monumento all”Aurora”. Ti aspetti di vedere / con fasce tricolori / uno vicino all”altro / due distinti signori. E invece cosa noti / facendo attenzione? Due eleganti signore / impegnate nell”azione”.

Conclusione: i bambini convincono la maestra di quanto sia buffo, prima ancora che assurdo, questo modo di scrivere. E decideranno di scrivere ai giornalisti, informandoli dell”esistenza di due generi nella lingua italiana, di modo che “Se al Municipio invece / a capo c”è Maria / la chiameremo sindaca / con giusta cortesia”.

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